Il "fondamentalista riluttante" al cinema

giovedì 20 giugno 2013


Nel’epoca contemporanea, segnata dal fenomeno della globalizzazione che cancella i confini politici ed economici, esiste la necessità di meditare sul valore della diversità e dell’alterità culturale. Il film Il Fondamentalista Riluttante, tratto dal libro dello scrittore Moschid Hamid, con la regia di Mira Nair, offre la possibilità di capire quale sia l’essenza, da un lato, del fondamentalismo islamico e le sue origini culturali, dall’altro lato, mostra la grandezza straordinaria della cultura spirituale derivante dall’islam. La brava e geniale regista Mira Nair, nel trasporre la storia sul grande schermo, ha rispettato ed è rimasta fedele all’impianto narrativo del libro, scritto e concepito da Moschid Hamid per capire in quale maniera e fino a che punto i rapporti tra la cultura occidentale e quella musulmana siano mutati, in seguito all’attentato terroristico contro le torri gemelle del 11 settembre del 2001.

Nella prima scena del film si vede una strada di Lahore, in Pakistan, brulicante di folla, dove viene diffusa una musica dalle tonalità ed intonazioni incalzanti, proprie del mondo arabo. Un signore adulto, in compagnia di sua moglie, vestito con abiti occidentali, viene con la forza preso da alcuni uomini e portato via. Si tratta di un professore di inglese americano che insegna presso l’università di Lahore, come presto si verrà a sapere. Dopo questa scena drammatica, inizia un dialogo, in un locale frequentato solo da pakistani, tra Bob, un giornalista che collabora con l’intelligence degli Stati Uniti, ed un professore, il cui nome è Changez Khan. Bob Lincoln è l’autore di una biografia sul mitico e leggendario comandante Afgano Massud, ucciso perché si opponeva ai talebani ed aveva una visione laica dell’Islam. Changez Khan è titolare della cattedra di violenza rivoluzionaria presso l’università di Lahore.

Changez confessa al giornalista Bob che ha intenzione di raccontargli la sua storia personale con grande sincerità e senza infingimenti. Ovviamente il giornalista Bob ha voluto incontrare Changez, nella speranza che gli fornisca informazioni ed un aiuto per liberare il professore americano, che si trova prigioniero e nelle mani dei terroristi islamici. Changez Khan ammette di nutrire sentimenti di ammirazione verso gli americani e gli Usa. È figlio di un poeta famoso in Pakistan ed appartiene ad una famiglia aristocratica. Da giovane, grazie alle borse di studio che ha ottenuto con il suo impegno e la sua intelligenza, ha ricevuto una solida formazione culturale, frequentando le migliori università americane. Subito dopo avere completato gli studi, Changez ha colpito ed affascinato con il suo talento finanziario il responsabile di una grande azienda di Wall Street, Jim Cross, il quale lo ha assunto. Ghangez diviene, in breve tempo, un consulente finanziario di successo, ed il suo compito consiste nel valutare il valore delle imprese sul mercato e nell’aiutarle a ridurre i costi di produzione.

Incontra una giovane donna Erica, di cui si innamora, nipote prediletta del proprietario della sua azienda e fotografa di professione. Erica è una donna vulnerabile e tormentata dai sensi di colpa, a causa di un incidente automobilistico, nel quale ha perso la vita il suo precedente fidanzato. Changez, pur di amarla, finge di essere la reincarnazione del suo precedente fidanzato. L’evento storico e politico, che spezza e frantuma il sogno americano che Changez sta vivendo, è rappresentato dall’attentato alle Torri Gemelle, che avviene improvvisamente l’undici settembre del 2001, e mostra quanto odio vi sia verso gli Usa e quanto vulnerabile sia la grande democrazia americana. Changez si accorge che, per le sue caratteristiche somatiche e per la barba che si è volutamente lasciato crescere, suscita il sospetto nelle forze dell’ordine e la diffidenza tra i cittadini americani. Changez vive una grave crisi di identità, per la quale sprofonda nella depressione. Una volta ritornato in patria per un periodo di vacanza, Changez ha un dialogo con un suo parente su come funziona la economia occidentale e sul suo specifico lavoro.

Il suo congiunto gli fa notare che con una sua scelta, dettata dalla esigenza di ridurre i costi ed aumentare il profitto, lui, Cahngez, toglie il lavoro alle persone e infligge sofferenza al prossimo. Changez rimane turbato da questa conversazione. Rientrato negli Usa, mentre il clima dopo l’attentato alle Torri Gemelle diviene ostile verso gli arabi, riscopre la sua identità. Durante un viaggio di lavoro con Jim Cross ad Istanbul, Changez vive una crisi interiore. Infatti devono incontrare il presidente di una grande casa editrice che perde quote di mercato ed avviarne il risanamento. Il presidente della casa editrice, in un dialogo bellissimo, fa notare a Changez, che è figlio di un poeta, che si deve vergognare del suo lavoro. Lui, nella sua vita di editore, ha cercato di diffondere la cultura e la letteratura senza considerare il valore del denaro.

In più gli ricorda che gli giannizzeri erano i cristiani che venivano costretti a convertirsi all’islam dal sultano e dovevano uccidere i loro familiari. L’editore osserva, mentre parla con Ghangez a proposito dei Giannizzeri e della cultura di origine, che chiunque tradisca la propria identità è un uomo destinato ad avere una vita difficile e tormentata. Dopo questo dialogo, Ghangez si rifiuta di chiudere la casa editrice, abbandona il suo lavoro a Wall Street e ritorna nel suo paese di origine. Il suo compito di insegnante, come ammette mentre conversa con il giornalista Bob, consiste nell’educare le giovani generazioni arabe del suo paese ad avere rispetto per la grandezza della cultura Islamica, ad aspirare a vivere in una patria che sia libera dai dittatori e dalla presenza degli stranieri, a fermare e sconfiggere coloro che diffondono la violenza terroristica, perché molto sangue è già stato versato. In una parte fondamentale del film, dopo il suo rientro in Pakistan, Changez incontra il capo dei Mujidin.

Questo uomo gli chiede cosa abbia provato, mentre le bombe occidentali cadevano sugli innocenti in Afganistan. Changez risponde con sincerità di avere avvertito sentimenti di grande dolore. Il comandante dei Mujidin risponde osservando che gli americani parlano di democrazia e uguaglianza, però, quando si tratta di tutelare gli interessi occidentali, non esitano a sostenere politicamente le peggiori dittature. Un dialogo che aiuta a capire come si sia formato il fenomeno politico del fondamentalismo islamico. Un film profondo e che merita di essere visto.

"Il Fondamentalista Riluttante". Regia di Mina Nair. Interpreti: Riz Ahmed, Kate Hudson, Liev Schreiber, Kiefern Sutherland. Sceneggiatura: Ami Boghami, Mohsin Hamid, William Wheeler


di Giuseppe Talarico