Quando le SS sono persone "normali"

mercoledì 8 maggio 2013


Un sabato di metà dicembre di 5 anni fa a Monaco di Baviera moriva l’85enne Horst Tappert. Detto così, non suggerisce molto. Era un tedesco, un attore tedesco. Ne sappiamo quanto prima. Impersonava l’ispettore Derrick. Ecco, si sprecano i sorrisi mentre i volti annuiscono. L’ispettore Stephan Derrick è stato il più famoso serial detective giallo alla tedesca, il caso unico per la Germania che ha furoreggiato, per 25 anni in tutto il mondo. Tutta questa gloria è però ora scomparsa di colpo. Il sociologo tedesco Joerg Becker, mentre cercava tutt'altro, ha scoperto che Horst Tapper, sempre tanto guardingo sui suoi anni di guerra, ventenne, era stato una SS, un nazista della peggior specie. Becker ha trovato il rullino delle presenze militari dell’Ispettore: riserva nel battaglione batterie contraeree SS-Flak a Arolsen, Assia poi dal 22 marzo 1943, semplice granatiere sul fronte russo nel I°reggimento Panzergernadier Totenkopf, i fanti motorizzati Testa di morto Waffen.

Waffen, SS Testa di morto: l’iconografia bellico-nazista aleggia ora sinistra sulla memoria dell’attore, fino a ieri garbato e fine psicologo. Si dice che se si fosse saputo che era una ex SS, non avrebbe mai registrato come ispettore Derrick, fra 1974 e 1988, 281 episodi, che mai sarebbe divenuto famoso grazie alle trasmissioni Tv in 102 paesi. Eppure le Totenkopf dell’attore non erano le SS-Totenkopf-Standarten o le Totenkopfverbände che sorvegliavano i campi di concentramento. Tappert non c’era al massacro di 100 soldati inglesi al Passo di Calais. Arrivò dopo Stalingrado; partecipò alle battaglia di Kharkov, poi, alla più grande e sanguinosa battaglia tra carri dell'intera guerra; a Kursk. Infine si ritirò con il resto della Wehrmacht lungo il Dnepr, in Moldavia, in Romania fino alla Polonia, per poi partecipare alle poche divisioni che cercarono la controffensiva, respingendo i sovietici oltre la Vistola. Waffen, SS Testa di morto pendono inutilmente sul capo di Tappert che combattè come fecero i soldati di tutto il mondo e che fece la guerra più dura, più rischiosa, più terribile. La Frankfurter Allgemeine Zeitung', nel trattare del caso, ha scritto di “esercito nazista”, come ci fossero stati nella Germania della guerra, soldati nazisti, anazisti e antinazisti. In realtà c’era un paese in guerra ed una popolazione mobilitata, con tutti i contro della guerra in quanto tale.

Tappert non c’entra, nello specifico, con i crimini di guerra. Fece la guerra ed i reggimenti dove la fece, pur chiamandosi SS, non erano polizia militare. Allora perché, postuma, deve abbattersi la condanna su Tappert? Non è più illuminato, l’attore Derrick anche se aveva scelto l’eutanasia facendosi togliere flebloclisi e spina per la respirazione artificiale, secondo il testamento biologico fatto rispettare dalla sua terza moglie Ursula Pistor. Non fa più pietà il ricordo del poliziotto tv più famoso al mondo dolorante, ridotto da un grave diabete in sedia a rotelle, poi attaccato ad una macchina. Non suscita più rispetto l’uomo che “amava la vita, ma voleva vivere in piena coscienza e dignità”. Non fa più ridere simpaticamente la caricatura che ne facevano Max Tortora e Max Giusti, in Delitto alla Discoteca Fottemberg o al Bioparken. Un nazista non fa ridere, non fa piangere, non suscita rispetto. Ora il pubblico si dovrà rimangiare i commenti, i ricordi, gli apprezzamenti. “Un grandissimo attore, un vero signore.”, “Uno di casa”, “Un uomo molto profondo, affatto superficiale. Non lo dimenticherò”, “Indimenticabile 'amico' del lunedi sera, i suoi telefilm erano un appuntamento obbligato. Ciao Horst”, “Grande Derrick”, “Mitico per me, ho visto praticamente tutti gli episodi. E li rivedo su FoxCrime”, “Derrick spettacolare, mi metteva inquietudine da piccolo”, “Mio suocero ha praticamente in vhs tutte le pu ntate trasmesse in Italia, una carrellata della storia di 20 anni dell'auto tedesca”, “Ciao grande Horst! Più uno spettacolo teatrale che un serial televisivo”, “Caratteristi azzeccati esaltano la presenza del grande Derrick. Bye Horst”.

Intitolato "ispettore ad honorem" dalla polizia di Monaco di Baviera, intervistato sui fumetti Topolino ‘80, il figlio di postino che tirava di boxe nel tempo libero, andò a chiedere lavoro da contabile ad una piccola compagnia teatrale, rivendicando da buon tedesco, di avere la relativa formazione. Lo assunsero invece come attore. Adesso questa storia amabile è divenuta l’aiuto offerto nel dopoguerra da una compagnia teatrale piena di attori filonazisti, nel racconto dell’associazione tedesca Wast. La stessa che mostra ora sotto una luce diversa l’abitudine di Tappert di passare due mesi all'anno nella solitudine dei ghiacci norvegesi, immerso a riflettere in contemplazione della fredda natura, in un contesto tra Nibelunghi e Kierkegard. Sparisce ora la patina gay affibiatagli (positivamente) per l’accoppiata fissa con Harry Klein (Fritz Wepper), il Watson dell’Ispettore, per l’assoluta impenetrabilità ai richiami femminili anche “nelle sequenze memorabili, delle discese nei bordelli, ad interrogare cotonate signorine e per il rifiuto della violenza.

“Sparava poco, modello Maigret”, ma neanche il noto commissario francese, come i Poirot o i Nero Wolfe ad una indagine accurata avrebbero resistito. Non a caso lo scrittore Simenon fu nel '40 Alto Commissario dei rifugiati belga nella Francia occupata dalla Germania. Tappert però è in buona compagnia. Sulla Csu bavarese di Strauss, sull’industriale Schleyer, ucciso dalla Raf, su Adenauer ed il capogabinetto Globke, sullo stessa Cdu e Kohln, anche quando massimamente rispettabili, pesa sempre la condanna di essere in odore di SS o di filonazismo, olezzo confessato nel 2006 dallo stesso scrittore Günter Grass come ex Waffen-SS. La condanna in fondo per un paese che decretò nel 1956 la messa fuorilegge del partito comunista, mentre in Italia si bandiva la ricostituzione di quello fascista. Ecco, è un bene che si siano scoperti i trascorsi SS dell’Ispettore Derrick, così compassionevole, inflessibile psicologo, commosso. Ci dimostra che anche una SS, come un Kgb, un uomo della rivoluzione maoista, è un uomo normale.

Caratteristica che non è, come vorrebbe far credere il recente film Usa di Redford "The company you need", esclusiva della sinistra, anche terroristica. L’SS Ispettore Derrick è una persona normale come il suo opposto, lo stordito, stonato, stazzonato, fumato, Pietro Falco, alias Peter Falk, già cuoco nella marina mercantile, divenuto dal ’71 il tenente Colombo. La coppia in impermeabile scopre il lato noire del mondo alto borghes e e mostra il metodo deduttivo che senza armi e violenza abbatte il crimine, sullo sfondo di nazismo e di Vietnam. Tappert, il fine attore ex SS, sempre con il toupet in testa sulla scena, non è un santo, ma non è neppure cattivo. Che una SS non sia una persona cattiva, è la scoperta incredibile lasciataci improvvisamente dall’Ispettore Derrick.


di Giuseppe Mele