Mirò torna a Roma al Chiostro del Bramante

domenica 19 agosto 2012


In mostra oltre 80 lavori dell’artista catalano, tra cui 50 olii di grande formato, accanto a terrecotte e acquerelli. La mostra contempla l’intera produzione artistica di Mirò tra gli anni 1908-1981, con un particolare approfondimento rivolto alle opere create in quelli in cui visse a Mallorca (dal 1956 alla morte nel 1983). Un periodo in cui finalmente aveva a sua disposizione un grande atelier a contatto con la natura, sua musa ispiratrice. Era da molti anni che Roma non ospitava una rassegna esaustiva dell’opera di Joan Miró. E non solo. 

Perché al Chiostro del Bramante si potranno ammirare oltre 80 lavori, del genio catalano, mai giunti prima nel nostro Paese, tra cui 50 olii di sorprendente bellezza e di grande formato, ma anche terrecotte, bronzi e acquerelli. E questo grazie alla Fundació Pilar i Joan Miró di Palma di Mallorca, che detiene molte opere dell’artista, concesse in via del tutto straordinaria per un’anteprima italiana. La mostra Miró! Poesia e luce, sarà ospitata a Roma al Chiostro del Bramante dal 16 marzo al 10 giugno 2012, ed è prodotta e organizzata da Arthemisia Group e 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE, con DART Chiostro del Bramante. La curatrice dell’esposizione è María Luisa Lax Cacho, ritenuta a livello internazionale tra i maggiori esperti dell’opera di Miró. La mostra darà conto dell’intera produzione artistica di Miró, nato nel 1893, tra gli anni 1908-1981. Un particolare approfondimento sarà rivolto alle opere create nei trent’anni anni in cui Miró visse a Mallorca e cioè dal 1956 fino alla morte avvenuta nel 1983.

Un periodo particolarmente felice per l’artista, che finalmente aveva a sua disposizione un grande atelier e un laboratorio, a contatto con la natura sua musa ispiratrice, che dà vita a nuove idee e che gli fa iniziare contemporaneamente più opere. Si è detto dell’importanza del luogo di lavoro per Miró. Per questo si è pensato di ricreare integralmente negli spazi espositivi della mostra lo studio in cui Miró creò i suoi capolavori. Si potranno così vedere anche tutti gli oggetti, i pennelli e gli strumenti originali che l’artista usava e che si sono conservati grazie all’attività della Fondazione. «L’incontro di fantasia e di controllo, di oculatezza e di generosità, che forse si può considerare una caratteristica della mentalità catalana, può spiegare, in parte almeno, la base fondamentale dell’arte e della personalità di Joan Miró».

Così ha scritto Gillo Dorfles in un suo saggio sull’artista catalano. È per questo che pare oltremodo opportuna la cornice rinascimentale del Chiostro del Bramante quale contrappunto allo spirito multiforme di Miró e al suo linguaggio fatto di macchie, grafismi, spruzzi, impronte, abrasioni, suture e chiodi. In mostra si potranno ammirare, tra gli altri capolavori, gli olii Femme dans la rue (1973) e Untitled (1978); i bronzi come Femme (1967); gli schizzi tra cui quello per la decorazione murale per la Harkness Commons-Harvard University, tutti provenienti dalla collezione di Palma di Maiorca.

Il catalogo è pubblicato da 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE e presenta saggi di Elvira Cámara, María Luisa Lax Cacho, Josep Luís Sert e due interviste di Joan Miró realizzate da Yvon Taillandier.


di Redazione