Alberto Rastelli: validità di segno e colore

martedì 27 marzo 2012


Alberto Rastelli è un pittore nato nel 1939 a Macerata dove ha studiato all'Istituto Statale d'Arte ed è vissuto fino a vent'anni, salvo una breve sosta a Parigi. Figlio di un decoratore di Chiese è stato fin da piccolo in ambienti artistici assorbendone i pregi che lo hanno portato a diventare un pittore di chiara fama. Egli è poi passato a Roma dove tutt'ora vive ed opera. Ma prima di occuparci di Rastelli dobbiamo chiarire quanto va definito come "Arte" nell'attività dell'uomo. Sotto questo nome si può comprendere ogni lavoro umano ed ogni esercizio che abbia uno scopo più nobile di quello di un mestiere o di una professione come pure si può intendere in senso ancora più ampio quello che richiede abilità e che ha norme e leggi sue proprie. In senso più ristretto il termine indica l'attività umana volta alla creazione pura del "Bello". Il suo valore è perciò tanto più elevato quanto più nella valutazione si può prescindere dalla tecnica alla quale l'arte è però sempre necessariamente associata. Nel significato quindi più corretto e più ristretto è arte quella attività che consente di creare cose belle piuttosto che pratiche quale dono immortale offerto per la gioia di tutti gli uomini. Il bisogno estetico ha radici remote in quelle attività primordiali e disinteressate che l'uomo ha praticato appena ha potuto superare le più gravi difficoltà esistenziali della vita dedicandosi a realizzare ornamenti della persona, disegni, pitture, sculture in avorio ed in legno, oggetti in metallo o in ceramica. Certo tutto questo è arte solo se presuppone un puro e cosciente gusto del bello. Sono così apparse sulla terra poesia, musica, architettura, scultura e pittura e molte altre forme espressive dette minori, sempre però impostate come sussidiarie delle maggiori. Il loro numero si è andato e si va sempre più accrescendo ogni qual volta si manifesta una nuova forma espressiva basata sul bello e sul decorativo e non sull'utile. Va precisato che vi è però un'arte che comprende e supera tutte le altre, l'arte della parola parlata e scritta che interpreta in varie forme tutto lo scibile dai fiori alle stelle, dalle cose sensibili alle trascendenti, l'uomo, la vita, l'infinito di Dio e che fornisce il quotidiano pane spirituale all'umanità. Sarà interessante per tutti i lettori approfondire questi argomenti, a noi oggi basta averli indicati per spingere ad indagini che ognuno può realizzare nell'intento di ampliare sempre più quanto di profondo si nasconde in termini semplici, ma spesso tanto universali da comprendere l'infinita capacità dell'uomo a penetrare contenuti suggestivi o anche solo spunti per interessanti personali interpretazioni. Tornando al nostro artista ed alla sua suggestiva, vasta produzione, è interessante puntualizzare che Rastelli nelle sue opere ha come intento oltre che la personale rappresentazione del bello, una sottile critica a quanti oggi si compiacciono di crogiolarsi in deturpazioni ambientali. Infatti in tutti i suoi lavori ci sono punti nei quali si ha la sensazione di percepire vere esplosioni e non soltanto imput interiori, sempre quindi effettive. Nei suoi quadri si nota un'astrazione che è prima di tutto un procedimento mentale per cui da concetti speciali si assurge a valori generali eliminando caratteri accidentali ed accessori enucleandone gli essenziali che così diventano principali. Trasferendo perciò questo presupposto ideale su di un supporto se si è pittore o sulla materia, se scultore, si ottengono opere che anche se a primo impatto risultano di difficile interpretazione ad una più approfondita analisi restituiscono le stesse sensazioni che le hanno determinate. Naturalmente questo avviene quando l'opera è valida e quando è onesto e consequenziale il processo di astrazione, altrimenti ci si trova di fronte soltanto ad un esercizio grafico a volte neppure gradevole. Alberto Rastelli ha seguito la strada maestra per passare rapidamente dal figurati- vo all'astratto in una ricostruzione del- le forme che è ad un tempo analisi e sintesi di un racconto ogni volta diverso, ma sempre coerente con il suo modo di sentire. La sua tavolozza è essenziale, i colori puliti, il segno sicuro fanno di ogni opera un pregevole esemplare di una forma d'arte che pochi riescono ad utilizzare con successo. Le composizioni di Rastelli sono sempre equilibrate, le masse si scompongono e si ricompongono quasi rincorrendosi sulla tela in una sicura integrazione fra segni e colori che incuriosisce ed avvince. D'altra parte questo artista non ricerca solo forme, ma vuole che queste ultime siano realmente dotate di un profondo significato. Come diceva Duchamp egli tende a "rendere visibile il concetto", vuole con il disegno fissare un movimento che è a volte mediatico, a volte onirico, sempre labile e concreto nel tentativo di affermare valori universali con un linguaggio semantico ed un disegno spesso virtuale. Per questo ogni opera di Rastelli ha una originalità che affiora solo ad un approfondimento della singola immagine la cui composizione non è certo casuale, ma deriva da una meditata interiore capacità di trasferire con colore e segno ogni vibrazione dello spirito in una sintesi che suggestiona oltre ogni limite. Certo quando si associano le immagini ai titoli delle varie opere si arriva da un iniziale moto di curiosità ad un apprezzamento della traduzione della immagine in parola o ancor meglio della parola in immagine. Alle volte si resta sorpresi dalla similitudine dei segni, ma approfondendo l'indagine si capisce come posizione, intensità e colore sono ogni volta tesi a tradurre le immagini in concetti ed a sottolineare stati d'animo di sicuro impatto interiore. Nel tempo molti critici di particolare valore si sono occupati delle opere di Alberto Rastelli e per questo riportiamo alcuni commenti che hanno accompagnato le varie mostre che egli ha realizzato nel tempo. Nel 1981 Toni Bonavita ha scritto "Rastelli dipinge i frammenti dell'esistenza dell'essere umano, sottolinea i movimenti, crea i meccanismi di nuove simbologie. Gli elementi del mondo che lo circonda, così frammentati, quasi a fissare momenti eccezionali, compaiono nelle opere di questo artista come un modo per ricercare se stesso, usufruendo del frammento per ritrovare invece una unità". Nel 1982 Elio Mercuri dice "a frammenti, per associazioni ed essenze, Rastelli nella visione ricerca l'unità perduta di sensazione e sogno, di mondo e di vita e la pittura diviene sommessa e insistente evocazione e scoperta". Sono anche molto interessanti i titoli che Rastelli dà alle sue opere e che traducono con intelligenza e buon gusto quanto lo ha portato a realizzare ogni quadro, titoli che sono certo un po' strani, ma che fanno riflettere su quello che l'artista ha voluto dire usando solo linee e colori. Ne riportiamo alcuni che ci hanno colpito perché portano ad esaminare ed a comprendere quello che Rastelli ha ogni volta voluto dire dei suoi colori cercando di utilizzare un linguaggio universale. "Navigando nello spazio pittorico", "L'isola che non c'è", "Il volo di Icaro", "Rosso Ferrari", "Le Tarsie", "Impressioni di periferia", tutte ad illustrazione di opere degli ultimi anni.


di Fiorello F. Ardizzon