Crescono i modelli a pagamento per i siti

mercoledì 13 giugno 2018


La tendenza verso modelli a pagamento per le notizie on-line da parte di quotidiani italiani continua ad aumentare. A rilevarlo è l’indagine annuale dell’Istituto Reuters per lo studio del giornalismo. Nei primi mesi del 2016, “Il Corriere della Sera” è stato il primo, tra i principali quotidiani italiani, a lanciare un paywall a consumo. Alla fine del 2017, la Repubblica ha adottato un modello freemium. Ora molti importanti giornali italiani, tra cui “Il Fatto Quotidiano”, “La Stampa” e “Il Messaggero”, stanno adottando una qualche forma di pagamento per le loro notizie on-line.

Nonostante le mosse degli editori, i dati Reuters mostrano comunque che la percentuale di persone che pagano per le notizie on-line rimane statica al 12 per cento. Nel rapporto si precisa che il sito web dell’Ansa, la principale agenzia di stampa italiana, è cresciuto nell’ultimo anno e ha raggiunto la terza posizione nella classifica dei siti di informazione italiani. Si tratta - si legge - di “un insolito esempio di agenzia di stampa che sviluppa un’offerta diretta per il consumatore e attira un significativo numero di utenti unici on-line”. Nella precedente rilevazione il sito risultava quarto. I siti in vetta alla classifica sono quelli dei principali quotidiani (Repubblica, Corriere della Sera e Fatto Quotidiano) e delle principali emittenti televisive (TgCom24, SkyTg24 e RaiNews.it). Il portale on-line della Rai ha migliorato la sua posizione, ma risulta penalizzato dai ritardi nel previsto lancio di un nuovo sito web dovuti alle dimissioni che si sono registrate tra i manager al vertice alla tv pubblica.

Ottimi risultati sono stati raggiunti anche dai giornali che si concentrano sulle notizie locali, come Il Messaggero (+7%) e Quotidiano.net (+7%). Il cambiamento più rilevante nella classifica on-line italiana è, comunque, la crescita di Fanpage (+11%). I ricavi nel settore radiotelevisivo hanno ripreso a salire dopo alcuni anni di calo, mentre a settembre 2017 le vendite di giornali hanno mostrato una riduzione dell’11% anno su anno. Dopo una serie di ulteriori passi di consolidamento, due gruppi editoriali condividono la leadership del mercato dei giornali: Gedi, che pubblica la Repubblica e La Stampa, oltre a diversi giornali e stazioni radio locali; e Rcs Mediagroup, che pubblica il Corriere della Sera, la Gazzetta dello Sport e altri giornali locali in Italia, oltre a El Mundo e Marca in Spagna.

Dopo anni di competizioni nel mercato della pay-tv, nel marzo 2018, Mediaset e Sky Italia hanno raggiunto un accordo che include la distribuzione congiunta di contenuti di intrattenimento sulle loro piattaforme. Il rapporto ricorda anche il fenomeno delle fake news e il suo impatto sulle elezioni politiche italiane. Un’indagine giornalistica di BuzzFeed su una rete di siti italiani e pagine di social media che diffondono retorica nazionalista, contenuti anti-migranti e disinformazione, hanno portato Facebook a chiudere alcune di queste pagine. Nel 2017 l’ex presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, ha organizzato iniziative ufficiali per combattere la disinformazione, mentre il governo ha lanciato un servizio on-line per consentire ai cittadini di segnalare notizie false alla polizia postale.


di Massimo Ascolto