La prima vera crisi in casa della Apple

Non succedeva da quindici anni, ma la battuta d’arresto sembra essere arrivata anche per la Apple. Secondo quanto riportato lo scorso fine settimana dal Financial Times, i numeri dell’anno fiscale 2016 della casa di Cupertino parlerebbero chiaro. Per la prima volta dal 2001, il fatturato sarebbe inferiore del 9 per cento a quello dell’anno precedente. 217 miliardi di dollari totali, contro i 233,7 raggiunti nel 2015. Archiviato il meraviglioso passato in cui le vendite del “Melafonino”, grazie al successo dell’iPhone 6, erano cresciute di oltre un terzo, i nuovi modelli arrancano e le vendite degli Apple Watches si inabissano definitivamente. Nell’ultimo trimestre, infatti, le consegne sono scese di oltre il 70 per cento poco sopra quota 1 milione.

A pesare maggiormente sulla brusca frenata degli incassi Apple sono state però le vendite di iPhone. Gli utili dimostrano un calo del 19 per cento, per un fatturato che nell’ultimo trimestre fiscale è sceso a 46,9 miliardi di dollari, dai 51,5 miliardi nello stesso periodo dell’anno precedente. Decisamente meno deludente l’analisi redatta da Tim Cook. Nonostante i dati innegabimente negativi, il Ceo di Apple ha infatti rivolto l’attenzione al settore servizi (iCloud, iTunes, Apple Music, Apple Pay, AppleCare, ecc.), dichiarando: “Siamo entusiasti della reazione dei clienti ad iPhone 7, iPhone 7 Plus e Apple Watch Series 2, così come dell’incredibile momento del nostro business dei servizi, in cui il fatturato è cresciuto del 24 per cento, raggiungendo il record di sempre”.

Non sarà di certo un insuccesso a fare di Apple un’azienda in crisi e a dimostrarlo è lo stesso quotidiano americano, secondo cui, stando ai preordini di telefonini registrati dalle rete delle compagnie Tlc, il destino potrebbe nuovamente sorridere alla casa della mela morsicata. A rafforzare le tesi che vedrebbero il futuro per la casa di Cupertino più roseo, anche Deutsche Bank, che ha rialzato le stime di vendite dell’iPhone a 75 milioni di pezzi nei tre mesi di calendario che terminano a dicembre. La più ottimistica tra le previsioni resta però quella redatta da Tyler Cowen. Secondo l’economista del New York Times, quando il prossimo anno verrà lanciato il successore dell’iPhone 7, gli azionisti della Mela torneranno a sorridere.

Nei prossimi mesi, infatti, quasi la metà dei possessori di iPhone festeggerà i due anni del proprio dispositivo mobile e sarà perciò pronto ad un aggiornamente del proprio device. E se è vero che scatterà l’effetto sostituzione e che le scarse performance del modello 7 non sono state che un apripista per il successo del modello futuro, è proprio vero che non tutti i mali vengono per nuocere.

Aggiornato il 28 novembre 2022 alle ore 03:01