Yahoo! hackerata

Un furto senza precedenti, quello messo in pratica dagli hacker che, nel 2014, hanno rubato 500 milioni di account Yahoo!. Ad anticipare la notizia, citando diverse fonti, il sito Recode. È stata poi la stessa Marissa Mayer, amministratore delegato del colosso, da quattro anni strappata a Google per risollevare le sorti del gruppo, a dare conferma dell’avvenuta violazione.

Cinquecento milioni di informazioni private che includerebbero nomi, indirizzi email, numeri di telefono, date di nascita e password. Nel tentativo di rassicurare gli utenti, è stato però precisato che nel mirino degli hacker non dovrebbero essere finite informazioni finanziarie, quali carte di credito, conti correnti e pagamenti di ogni genere. Inoltre, in seguito alle indagini condotte insieme alle autorità federali americane, è stato appurato che non vi sono più tracce nel network Yahoo! di “protagonisti sostenuti da uno Stato straniero”. Nonostante sia venuto alla luce con due anni di ritardo, il caso sembra ancora piuttosto nebuloso. Quel che è certo è che già l’estate scorsa erano state avviate delle indagini, in seguito alle indiscrezioni di un hacker, noto con l’appellativo “Peace”, che avrebbe dichiarato di essere in possesso degli account di 200 milioni di utenti e di essere intenzionato a venderli.

Niente di nuovo, se si pensa a quanto già accaduto negli anni precedenti a Google, LinkedIn e Dropbox. Ne tanto meno se si considera che tra le vittime di cyber attacchi è stata anche la campagna presidenziale di Hillary Clinton. Gli hacker Cozy Bear e Fancy Bear, secondo le indagini appartenenti ai servizi segreti di Mosca, sarebbero infatti entrati nel server del partito democratico, nel tentativo di rubare dati utili per influenzare il voto del prossimo 8 novembre in favore del repubblicano Donald Trump.

Certo è, che una notizia del genere potrebbe mettere a repentaglio l’imminente vendita del colosso californiano all’azienda di telecomunicazioni Verizon Wireless. “Valuteremo la situazione man mano che l’inchiesta prosegue tenendo conto degli interessi di Verizon. Fino ad allora non siamo in grado di aggiungere altro”, hanno dichiarato i potenziali acquirenti. Se le responsabilità di Yahoo! dovessero rivelarsi troppo consistenti infatti, a rischio non sarebbero solo i dati di milioni di utenti, ma anche un’operazione da 4,8 miliardi.

Aggiornato il 28 novembre 2022 alle ore 02:59