Per un’Europa connessa “senza fili”

Entro il 2020, tutti i cittadini europei, compresi gli abitanti dei centri minori, dovranno avere accesso gratis alla rete wi-fi. Questo l’obiettivo principale del corposo piano “WiFi4Eu”, presentato mercoledì scorso dalla Commissione Ue a Strasburgo.

“Tutti hanno bisogno dell’accesso a Internet ad alta velocità. Abbiamo bisogno di essere collegati. La nostra economia ne ha bisogno, la gente ne ha bisogno”, ha detto il presidente Jean-Claude Juncker durante il suo discorso sullo stato dell’Unione.

Quattro anni di tempo, quindi, per fornire una connessione ad almeno 100 Mbps a tutte le famiglie d’Europa, in città come nelle zone più isolate. Se la proposta sarà approvata, entro la fine del 2016, per consentire l’installazione dell’equipaggiamento necessario ad offrire connettività wi-fi nei luoghi pubblici, verrà attivato un fondo di investimenti da 120 milioni di euro da distribuire tra tutti i Paesi.

I costi per l’installazione degli hotspot e per la manutenzione del servizio, invece, saranno addebitati ai singoli enti locali. Altro obiettivo, non meno pretenzioso, del maxi-pacchetto, sarà fornire ad almeno una città per ogni Paese dell’Unione europea la rete 5G ad altissima velocità.

Entro il 2025 però, secondo quanto previsto dal piano “WiFi4Eu”, la rete ultraveloce dovrà coprire anche stazioni ferroviarie e tutte le principali del Vecchio Continente. “È adesso il momento di investire in connettività, ecco perché la Commissione propone una riforma per i nostri mercati delle telecomunicazioni. Vogliamo creare un nuovo quadro giuridico che attragga e permetta gli investimenti in termini di connettività. Le imprese devono essere in grado di pianificare i propri investimenti in Europa per i prossimi vent’anni. Perché se investiamo in nuove reti e servizi, creeremo almeno 1,3 milioni di nuovi posti di lavoro nei prossimi dieci anni”, ha aggiunto Juncker.

Se il piano verrà portato a compimento, infatti, si prevede una crescita del Pil Ue di 910 miliardi di euro e solo il 5G potrà farci raggiungere quota 2 milioni di nuovi posti di lavoro.

Meno riuscita, al momento, la proposta per l’abolizione delle tariffe roaming. La Commissione infatti è stata costretta a rivedere la bozza di regolamento che prevedeva entro il 2017 l’abolizione dei sovrapprezzi per tutti i cittadini che si trovavano all’estero per 90 giorni massimo. Il presidente Juncker, non soddisfatto, ha chiesto la definizione di nuove regole. Resta comunque fissato per giugno del 2017 lo stop alle tariffe roaming.

Aggiornato il 28 novembre 2022 alle ore 02:59