Il malware “su misura”

Nei bei tempi andati le truffe on-line si riconoscevano a colpo d’occhio. Scritte in “italiota”, le email spesso arrivavano da fantomatiche caselle delle Poste Italiane oppure da improbabili banche, che in Italia nessuno aveva mai sentito nominare.

Sfortunatamente, il formidabile “successo” dei Ransomware come CryptoLocker ha reso il crimine on-line un affare multimilionario, quindi gli imprenditori dell’illegalità hanno iniziato ad investire per rendere il loro prodotto più competitivo. Così la lingua è decisamente migliorata, il mittente è molto più credibile e, se le informazioni lo consentono, il messaggio è personalizzato.

In uno dei più recenti tentativi di “phishing”, ignari genitori hanno visto recapitarsi dei solleciti di pagamento di presunte bollette telefoniche dei figli. Nei messaggi veniva richiesto di collegarsi a un link per saldare il debito con la carta di credito. Per cercare di perpetrare questo tipo di truffa e sperare di avere una possibilità di successo è indispensabile conoscere la composizione del nucleo familiare. Le email che sono state raccolte avevano questa particolare caratteristica. Se indovinare il nome del padre può essere difficile, ma non impossibile, quello della madre appare decisamente più complesso. Come ci sono riusciti? Molto probabilmente gli stessi criminali hanno violato l’area riservata di un sito, per esempio quello di un istituto scolastico, da cui si potevano recuperare dati di questo genere. In alternativa potrebbero aver effettuato un acquisto di dati sul mercato nero. Nelle darknet le informazioni non mancano: giusto in questi giorni ci sono organizzazioni che stanno cercando di piazzare 270 milioni di credenziali di accesso ad altrettante caselle di posta elettronica.

Aggiornato il 28 novembre 2022 alle ore 02:58