La lezione di vita di Luca Vialli

Quando lo vidi, per la prima volta nel 1988, allo stadio della Vittoria di Bari, in occasione dell’amichevole Italia-Unione Sovietica, Luca Vialli segnò due bellissimi gol ad una leggenda dei portieri: Rinat Dasaev l’erede dell’epico Lev Jašin. Quel ragazzo riccioluto coniugava potenza e fantasia, ma non solo.

Nel tempo, Luca Vialli ha incarnato la storica vittoria del campionato della Sampdoria, impersonificando con Roberto Mancini la più bella coppia di attaccante e fantasista, forse, più forte della storia del calcio italiano. Fantasia al potere ma anche una grandissima umanità. 

Ed è quel tratto umano che ha caratterizzato l’uomo che ha valorizzato ancor più il campione. Mai una parola fuori posto, sempre con il sorriso sulle labbra, pronto ad aiutare i compagni di squadra, convinto com’era che il gruppo era a fare la differenza e non il singolo. Un uomo di calcio, Luca Vialli, ma voce “fuori dal coro”, mite e significativa, come gocce di rugiada in una calda giornata estiva. Epici alcuni sui gol, che, neanche a farlo apposta, hanno coniugato la bellezza alla poesia, abbastanza rari nel mondo del calcio.

Forse proprio a Cremona, con la maglia della Juventus, il suo gol più bello, in rovesciata, in un misto di leggiadria e potenza, devastazione e poesia. Ricordava la mitica rovesciata di Pelé, nel film Fuga per la vittoria, in cui il campione segnò alla squadra avversaria. Un tratto comune, Pelé e Vialli, lo hanno: quella sensibilità ed umanità che ha valorizzato il campione anche fuori dal campo. Alex Del Piero ha salutato l’ex compagno di squadra con la frase: “Ciao Capitano, mio Capitano”, riconoscendo in Luca Vialli un riferimento calcistico ma anche umano.

E poi, la sua vittoria più bella, a fianco dell’amico fraterno Roberto Mancini, negli Europei del 2021, con una nazionale non di campioni ma di uomini votati al sacrificio ed al gioco di squadra. In quel gruppo, l’anima di Luca Vialli è stata decisiva, determinante.

Spronando e motivando i giovani calciatori italiani, portando la sua immensa carriera e mettendola al servizio di quei ragazzi. Le sue parole, fortemente “motivazionali” hanno caricato e reso consapevoli i componenti di quella nazionale. In un video di quei discorsi c’è lui che parla e Mancini, l’allenatore, che ascolta restando al suo fianco. In quelle parole c’era Luca Vialli, campione e uomo, mentore e riferimento per quei calciatori che diventeranno, di lì a poco, campioni d’Europa.

Sapeva che il tempo gli stava sfuggendo via e, nonostante questo, ha voluto comunicare messaggi di speranza, per chi lotta contro un male inesorabile e, forse, per coloro che si arrendono dinanzi alle difficoltà. Luca Vialli è stato un uomo grande, un campione di calcio a 360 gradi, moderno e capace di unire tutti gli sportivi.

Oggi, la sua mancanza, è un pezzo della nostra giovinezza che va via, un momento di tristezza profonda, nella consapevolezza che grandi uomini così, nel mondo odierno del calcio, sono rari. Lui, però, siamo certi che non smetterà di motivare i suoi ragazzi, chi ha creduto in lui individuando un naturale leader e riferimento.

Ci mancherai Luca Vialli, grazie delle emozioni in campo che ci hai regalato e della lezione di vita che hai trasmesso ad un mondo troppo spesso distratto e superficiale.

Aggiornato il 09 gennaio 2023 alle ore 16:06