Messi contro Mbappé, sarà un passaggio di testimone?

Questa domenica, evitate di prendere impegni, evitate i pranzi in famiglia con successiva siesta. Alle 16 si gioca la finale dei Mondiali in Qatar. Tra una settimana è Natale, ma lo shopping può aspettare. Argentina e Francia, le due finaliste, si sfidano per cucire la terza stella sulla loro divisa. Se la prima è salita in cattedra dopo la fase a gironi, e non ha mai convinto del tutto (esclusa forse la semifinale, dove ha domato una grande Croazia), invece l’undici di Didier Deschamps si è confermato come possibile pretendente al titolo sin dai primi 90 minuti di gioco.

Non al denaro, non all’amore né al cielo, ma solo per il calcio. Non due squadre, ma due armate, accomunate dall’aver raggiunto la finale, ma diametralmente diverse per stile di gioco e caratteristiche. Da una parte, la Francia, con una rosa che farebbe tremare le gambe a qualunque avversario, campione in carica, manifesto di un calcio preciso, tecnico, veloce e letale. Dall’altra, l’Argentina: undici giocatori, ventidue scarpini e un cuore solo, che batte seguendo il ritmo del direttore d’orchestra, Lionel Messi. Il più forte di tutti ha recentemente confessato che questo sarà il suo ultimo Mondiale. La voce girava da tempo, ma le dichiarazioni del Maestro hanno acceso ancor di più lo scontro finale. Infatti, l’argentino non ha mai vinto una coppa del Mondo.

E pensare che, a mettergli i bastoni tra le ruote, sarà il suo ammiratore numero uno, nonché compagno di squadra, Kylian Mbappé. Il 23enne francese ha già messo in bacheca un Mondiale. E di tempo per vincere ne ha a profusione. È dai tempi del Monaco che Kylian sembrava destinato a sconvolgere il mondo del calcio, e non ha disatteso le aspettative.

C’è chi dice che la finale di oggi pomeriggio sarà un passaggio di testimone, c’è chi sostiene che sarà la ciliegina sulla torta della carriera della Pulce. Ciò che è sicuro, è che ci sarà da divertirsi. Si può parlare di mancino contro destro, di attacco contro difesa, di tecnica contro talento o di cuore contro cervello, ma fino a un certo punto.

L’ultima parola la dirà il campo.

Aggiornato il 19 dicembre 2022 alle ore 08:28