Gli italiani e l’insonnia

Sono milioni gli italiani che ogni notte fanno fatica ad addormentarsi o a mantenere il sonno. E questi numeri sono aumentati enormemente con l’avvento della pandemia. Le nostre vite sono state modificate da un virus, le nostre libertà oppresse, e il risultato è quello di un peggioramento drastico delle nostre condizioni di vita. Ora che pian piano si cerca in qualche modo di tornare alla normalità il problema è che non si torna indietro da quello che è accaduto. I problemi psicologici, tra cui comprendiamo anche l’insonnia, che in realtà può essere considerata sia una causa che un effetto dei problemi psicologici, non se ne vanno via così facilmente, allo stesso modo di come sono arrivati. C’è bisogno di un duro lavoro che vada a scardinare il problema per eliminarlo del tutto o perlomeno attenuarlo.

I dati ci dicono che il 25 per cento degli adulti non è soddisfatto del proprio sonno; un 10-15 per cento riferisce sintomi di insonnia associati a conseguenze diurne negative; un 6-10 per cento degli individui raggiunge i criteri diagnostici del disturbo di insonnia. Il disturbo di insonnia è assimilabile ad una vera e propria malattia, che nel tempo può diventare davvero invalidante e pericolosa. Innanzitutto le performance cognitive e di memoria diminuiscono in modo importante senza un riposo notturno adeguato. E poi, soprattutto, il continuo non dormire, o dormire male, come già accennato, può scatenare problemi psicologici seri e complessi come i disturbi d’ansia o la depressione. Spesso chi fa fatica a dormire cerca di mitigare il problema con la melatonina, nel migliore dei casi, oppure con le famose benzodiazepine. In entrambi i casi, sicuramente molto meno con la melatonina, l’effetto è quello di un ottundimento, di una continua sonnolenza giornaliera che non può far altro che peggiorare le performance di vita.

Nello studio, nel lavoro, ma anche nei rapporti interpersonali con le altre persone. Le donne sono più colpite dai disturbi di insonnia. Altre categorie molto colpite sono gli anziani, i lavoratori a turni, gli individui con stato socioeconomico più basso, e chi soffre si problemi di salute fisica o mentale. Secondo le stime il 50 per cento degli insonni ha un disturbo psichiatrico, e l’80 per cento dei pazienti depressi soffre anche di insonnia. La dimostrazione che la pandemia abbia accentuato i problemi di insonnia può essere dimostrato dal fatto che nel 2020, rispetto al 2019, le ricerche su Google relative all’insonnia sono aumentate quasi del 60 per cento.

 

 

 

Aggiornato il 27 settembre 2021 alle ore 12:58