Problematicità dei “nativi digitali”

Il progetto “Sei in gioco o in fuorigioco? Ethical scuola”, promosso da Gs Flameng Gold, di concerto con la dirigenza scolastica dell’Istituto di istruzione superiore “Carlo e Nello Rosselli” di Aprilia (Latina) è giunto alla quarta edizione. Al centro della riflessione quest’anno è stato posto il tema “Affetti e relazioni degli adolescenti nativi digitali”. Tra i vari interventi che si sono succeduti di psicologi, psicoterapeuti, pedagogisti ha fatto un po’ da filo conduttore quello del professor Luigi Iavarone, direttore del Master “Violenza interpersonale” dell’Università Pegaso, uno dei maggiori esperti italiani in materia di bullismo, mobbing e stalking.

Nella sua relazione, il professor Iavarone ha sviluppato il suo ragionamento ponendo come incipit le parole del filosofo tedesco Hans Georg Gadamer, padre dell’ermeneutica moderna: “Tutta l’informatica è una catena intelligente di schiavi. Siamo tutti schiavi, dei media e dei nuovi media”. Ed in effetti è una frase emblematica che ben si presta per la riflessione su un tema che è, ha affermato Iavarone, “un monito rilevante in una società come la nostra, nella quale la civiltà informatica ha generato una sorta di deriva, dove alla bulimia dei contenuti indistintamente offerti, principalmente ai nativi digitali, corrisponde una radicale anoressia di regole comportamentali, di educazione rigorosa e quindi di capacità critica”.

Il professor Iavarone ha spiegato che gli adolescenti “devono essere adeguatamente accompagnati nell’uso del digitale, indagando l’intreccio delle variabili individuali, relazionali e ambientali e il contesto sociale in cui l’adolescente vive e si delinea”. All’interno di questo percorso progettuale, vi è il richiamo didattico-educativo alla “responsabilizzazione” attraverso interventi psico-sociali, che devono mirare a tracciare uno “stile educativo relazionale e comportamentale” volto a potenziare una cultura del rispetto, della reciprocità, della solidarietà, del senso civico, quali elementi fondamentali per la crescita equilibrata del futuro adulto. Contemporaneamente, il professor Iavarone ha spiegato che vanno analizzati i fattori scatenanti del disagio adolescenziale, i disturbi emotivi, le manifestazioni di disagio, i comportamenti antisociali e il bullismo nonché l’utilizzo patologico dei social media e il cyberbullismo.

Tra gli altri, nel dibattito hanno partecipato Monica Sansoni (componente dell’Ufficio del Garante dell’infanzia e Adolescenza della Regione Lazio), Alessandro Prisciandaro (presidente nazionale dell’Associazione pedagogisti educatori italiani), Andrea Catizone (membro del Comitato media e minori-Ministero dello Sviluppo economico), Erika Vitali (psicologa e psicoterapeuta), Gianfranco Pinos (mediatore penale presso il Tribunale di Latina), Flavia Rizza (testimonial della Polizia di Stato per il bullismo e cyberbullismo).

Aggiornato il 26 marzo 2021 alle ore 12:37