La paura virulenta: parla il virus

martedì 22 dicembre 2020


La nostra società vive, a causa della paura, uno strano paradosso. Stiamo vivendo in una situazione di benessere senza precedenti, ma più questo aumenta più si concretizza la paura di perderlo. La nostra condizione attuale quindi non ci rassicura, non elimina la paura, piuttosto la incentiva. Così la paura è diventata l’elemento dominante della nostra società. In un suo lavoro sulla paura, Zygmunt Bauman spiegò tutto questo, sostenendo che “siamo oggettivamente le persone più al sicuro nella storia dell’umanità. Come le statistiche dimostrano, i pericoli che minacciano di abbreviare la nostra vita sono più scarsi e lontani di quanto generalmente non fossero nel passato o non siano in altre parti del pianeta”. Mah! Dubito ergo sum, rovesciando la celebre provocazione di Cartesio. Così abbiamo pensato di fare un’intervista impossibile al Covid-19 per riesaminare la situazione attuale, essendo venuto a distruggere molte delle nostre certezze.

Buongiorno virus o preferisce essere chiamato flagello?

Buongiorno. Preferisco essere chiamato Sars-CoV-2 perché è con questo nome che mi definisce l’European Centre for disease prevention and control (Ecdc) e ormai tutti dovrebbero sapere che causo una malattia denominata ufficialmente Covid-19.

Ci può dire qualcosa sulle sue origini? Qualcuno dice che è nato in Cina.

Preferirei mantenere ancora un po’ di mistero relativamente alle mie origini. Ne ho sentite tante e traggo spunto da queste notizie e dai tanti fake per dare sempre nuovi impulsi alle mie attività economiche e commerciali.

Attività economiche? Mi faccia capire.

È semplice. Qualche giorno prima di manifestarmi, approfittando del periodo bullish delle borse internazionali, ho venduto le azioni che possedevo nelle attività di ristorazione, negli alberghi e nei trasporti ed ho acquistato azioni delle società di big Pharma e delle aziende che producono mascherine ed altri dispositivi di protezione individuale. Avevo previsto che, nella confusione che si sarebbe determinata, avrei avuto ampi spazi di profitto. Devo confessare che in tutto questo sono stato aiutato dalla superficialità di certo genere umano.

Ha voglia di spiegarsi meglio?

Certo. All’inizio molti hanno pensato solo a minimizzare pensando che fossi un virus fesso. Poi mi ha molto aiutato l’assenza di programmazione sanitaria, l’arretratezza dei piani pandemici. E poi anche la politica ha fatto la sua parte.

La politica?

Certo, la politica. Ha continuato ad essere divisa, ha provato ad usarmi per le proprie finalità, non solo in Italia ma un po’ ovunque. Ogni giorno una polemica inutile in un crescendo di dichiarazioni confuse, di continui provvedimenti, quelli che voi italiani chiamate Dpcm, che a rileggerli anche oggi risultano solo inutili tentativi di bloccarmi. Inutili perché a farne le spese sono stati proprio quei settori, la ristorazione, gli alberghi e i trasporti, dei quali avevo rivenduto i miei pacchetti azionari.

Non ha lasciato nulla al caso in questo suo diabolico piano.

Guardi ho studiato tutto a tavolino. Ed uso il termine “studiato” non a caso.

Che vuole dire?

Mi viene da ridere al pensare al numero elevato di soggetti che hanno parlato di me sui giornali e in televisione rilasciando interviste a pagamento, e che hanno occupato il proprio tempo a scrivere libri su di me come se mi conoscessero a fondo fin nella mia intimità.

Non è così? Eppure, in televisione sono andate persone esperte, professori, primari medici, biologi, veterinari.

Guardi, in effetti c’è qualcuno che inizia a conoscermi e a riconoscermi, ma non sono certo questi frequentatori di salotti televisivi. Sono quei ricercatori che a capo chino, senza fare clamori, stanno passando le proprie giornate nei propri laboratori. Non sono miei amici ma confesso che li ammiro molto. E lo ammetto, ammiro molto anche i vostri medici e i vostri infermieri, quelli che avete definito “eroi” quando si sono ritrovati a fronteggiarmi pressoché a mani nude, senza protezione. Sono consapevole di avere causato molte sofferenze e tanti lutti tra la gente comune e tra gli operatori sanitari. Mi state odiando lo so, ma non è certo colpa mia se molti tra voi umani, anziché fare fronte comune contro di me, avete pensato solo a lucrare sulla assistenza e sulle forniture di mascherine. Ho investito molto nelle mascherine, ho pagato commissioni molto alte agli intermediari ma continuo a guadagnare molto.

Uno scenario impressionante.

Certo. Mica è “Mission Impossible 2” dove un mio cugino, il virus Chimera, vent’anni fa ha avuto il piacere di lavorare con Tom Cruise. Io per ora sono concentrato su ben altro e non ho tempo per darmi al cinema. Devo accontentarmi delle sceneggiate alle quali assisto quotidianamente tra politici, commentatori, no-vax, sì-vax, e chi ne ha più ne metta.

Non ha paura di essere debellato? Che rapporto ha con la paura?

Ci stanno provando, eccome. Ma io non so cosa sia la paura. Sono piuttosto curioso per natura e adesso vorrei proprio sapere quale delle sei aziende fornitrici di vaccini per l’Italia userete, come farete a scegliere. 202.573 milioni di dosi già acquistate in Italia da AstraZeneca, Pfizer, J&J, Sanofi, CureVac e Moderna, tutte contro di me. Ma io non ho paura, io cambio, muto se voglio.

Ci dica cosa pensa dei vaccini.

Non posso certo andare contro i miei interessi. Ogni mia parola rischierebbe di essere interpretata correttamente e i miei guadagni nell’indotto farmaceutico potrebbero risentirne. Vi suggerisco solo di non essere superficiali e frettolosi. La sicurezza e l’efficacia sono le parole chiave che dovrebbero indirizzare i vostri sforzi. Invece mi sembra che abbiate una gran fretta e la fretta, si sa, può essere una cattiva consigliera.

Per colpa sua passeremo un pessimo Natale.

Per colpa mia? Ma cosa dice? Guardi io vado in giro con la proteina Spike ed al più interagisco con il recettore Ace2. Non perdo tempo a fare conferenze stampa autoreferenziali e a giocare con le pieghe della pochette.

@vanessaseffer


di Vanessa Seffer