Maligno rosso dietro la cronaca nera?

La cronaca è lo specchio delle crisi e fin dagli anni Settanta le battaglie comuniste hanno determinato impennate oscure e violente. Proprio quello che stiamo vivendo: un’anarchia pericolosa, infetta e sanguinaria. Gli intrecci tra comunismo e occultismo sono noti fin dagli inizi del Novecento. Nell’epoca staliniana, e poi in quella bresneviana, si trovano immagini di Satana quale “angelo sovietico”, cioè l’archetipo dell’uomo liberato dall’idea di Dio. La fondazione Blavatsky, che diede vita alla società teosofica precorritrice delle New Age, affermava che “il nostro compito non è quello di fondare l’induismo occidentale, ma cancellare il cristianesimo dalla faccia della Terra”.

Senza questa premessa non si comprende l’escalation che attraversa la cronaca nera tipica dell’uomo che, perso Dio, degrada nell’inferno delle pulsioni. L’ultimo fatto in ordine cronologico è l’uccisione dei fidanzati di Lecce Eleonora Manta e Daniele De Santis, ammazzati con 60 coltellate dal ventunenne Antonio De Marco, studente di infermieristica, solitario e reo confesso, che ha pianificato tutto per massacrare la coppia con cui aveva diviso l’appartamento. Movente di tanta bestialità: “Non sopportavo la loro felicità”. La felicità causa di un bagno di sangue, capite il rovesciamento? Sempre che non vi siano altre implicazioni, perché determinati pulsioni che sfociano nell’arma bianca sono inspiegabili senza una matrice segreta e inconfessabile di omosessualità, di attaccamento distorto, di gelosie morbose, di cui l’invisibile ventunenne pare avere i profili. Ma il politicamente corretto tenderà ad ostacolare ogni indagine in questa direzione. Le società comuniste non ammettono critiche e hanno inventato quel paradigma criminologico per cui questi esseri sarebbero parafiliaci, sociopatici, serial killer senza anima. D’altro canto, se la propria dottrina non riconosce l’anima, avendola sostituita col “karma”, e distorce il credo nella resilienza, è obbligatorio poi creare categorie di esseri bestiali.   

Era mai esistito un mostro così? Negli anni Settanta erano fascisti, erano borghesi infarciti di cultura maschilista e autoritaria, ma il satanismo non è una seduta di diavoli! Il satanismo è l’uomo materiale privo delle leggi dello spirito ed essendo energia si espande non tracciabile e non identificabile fino ad esplodere nella possessione. È la violenza cinica del quotidiano, il gelo delle passioni nobili e l’indifferenza sociale, la rabbia che ha massacrato Willy Moreiro Duarte spappolandogli organi e cuore. Eppure i fratelli Bianchi li conoscevano tutti tra Colleferro, Lariano e Velletri; e le palestre in cui si allenavano i Bianchi sono le stesse in cui uomini e ragazzini, donne e mamme, si recano per imparare a difendersi, la premiata ditta antifa e antifemminicida del sabato sera.

Poi c’è la droga, che la sinistra ha sdoganato come “una fregnaccia” aprendo ai cocktail di stupefacenti e cocaina fino ai minorenni e importando pusher da ogni angolo della terra. Poi ci sono i comportamenti sessuali, per cui non si è potuto più dire nulla di gay e di lesbiche, di relazioni spregiudicate e pervertite, a cui si è dovuta piegare una nazione, uno Stato e una Chiesa. E la futura legge contro l’omofobia impedisce perfino il diritto di critica e di pensiero, calpestando la Costituzione e la Bibbia, mentre la Regione Emilia-Romagna annuncia l’ormone gratuito per i transessuali.

Provocazioni, come ai tempi di Amintore Fanfani che nel 1975 arringava urlando “prima sarà il divorzio, poi l’aborto, poi le relazioni omosessuali”, perché conosceva il progetto. Una società così fluida che porta alla tragica morte della mamma di Caronia e del piccolo Gioele, inghiottiti nella boscaglia e rinvenuti sbranati mentre inseguivano strani riti della luce. Un’idea del sociale che sfocia nella morte impietosa del piccolo Evan, preso a calci e botte dalla madre e dal convivente. E poi il fiume dei femminicidi. Poi l’undicenne di Napoli che si è gettato dall’undicesimo piano lasciando scritto ai genitori disperati “l’uomo nero mi insegue”, perché invece del suo angelo custode accanto a lui c’era Jonathan Galindo, il demone dei giochi autolesionistici sulla scia del Blue Whale, cioè 50 giorni di prove fino al suicidio.

Il centrodestra e i partiti cattolici sono stati dannosamente flebili contro queste derive assolute, considerando l’etica e la morale argomenti scomodi. Fino all’ultima croce, quella posta sui feti abortiti e sepolti nel cimitero di Roma coi nomi delle madri. Ci sarà un po’ di pietà o solo rabbia femminista? E per la sinistra cosa si doveva fare coi feti? Ce lo dicano, perché la nostra umanità è finita.

Aggiornato il 02 ottobre 2020 alle ore 15:22