Le minigonne, in campo automobilistico sono un componente estetico e aerodinamico delle carrozzerie delle automobili, utilizzate prevalentemente nei modelli sportivi e ad alte prestazioni. Queste strutture sfruttano due principi: il fenomeno di deportanza e l’effetto suolo per aumentare l’aderenza della vettura al fondo stradale con l’aumentare della velocità. Magari tanto estetico agli occhi dei più queste minigonne non sembrano esserlo quando finiscono per deturpare la purezza della linea nelle automobili che non gareggiano in pista. Quante volte abbiamo pensato incrociandola per un attimo, in pieno centro città, che il proprietario di quella automobile con minigonne probabilmente assomigliava ad un personaggio di Carlo Verdone, magari un po’ cafone e zotico, “boro” come si direbbe a Roma. E poi c’è la minigonna intesa come capo di abbigliamento, che ci rimanda agli anni 70, alla Gran Bretagna con la modella Twiggy e l’epopea dei Beatles.

E poi, teniamoci forte, c’è la minigonna che sta suscitando la protesta delle ragazze francesi invitate addirittura dal ministro dell’Istruzione a “vestirsi normalmente” dove in quel “normalmente” sembra esserci un tentativo di rivisitare il comune senso del pudore. La Francia l’ètat de l’art, dove al Museo d’Orsay di Parigi è stato impedito ad una ragazza l’accesso perché il suo vestito è stato ritenuto troppo scollato. La Francia, toujours le premier de la classe, dove ad un’altra ragazza è stato impedito l’ingresso ad un supermercato di Six-Fours-les-Plages, perché l’agente di sicurezza l’ha ritenuta poco vestita. Episodi da poco? Ma proprio no. La Francia con la sua immigrazione storica, frutto di intere epoche di colonialismo. La Francia dei sans–papiers, la Francia delle banlieue in fiamme, la Francia dove il germe della intolleranza religiosa è diventato epidemico. La Francia de le droit humain, di Voltaire, di Robespierre, di Moliere, di Victor Hugo. Ma anche di Brigitte Bardot, di Catherine Deneuve, Carol Bouquet e Sophie Marceau. La Francia che col solo pensare alla minigonna come potenziale richiamo sessuale sembra fare un salto indietro di secoli o, forse, purtroppo un salto in avanti verso un futuro che ha tutte le caratteristiche per divenire buio, cupo, medioevale. Nouvelle inquisition? C’est la vie, non plus en rose.

@vanessaseffer

Aggiornato il 17 settembre 2020 alle ore 16:08