Bufera procure: si dimette un altro togato del Csm

Il caso Palamara continua a scuotere il Csm. Un altro consigliere del Csm, il sesto da quando è esplosa la bufera, si è dimesso . È Marco Mancinetti, di Unicost, la corrente a cui apparteneva anche Luca Palamara. Lascia dopo che la procura generale della Cassazione gli ha avviato l’azione disciplinare sotto procedimento disciplinare per il contenuto di alcune chat scambiate con il pm romano sospeso dalle funzioni e dallo stipendio e imputato a Perugia.

La nuova scossa per il Csm arriva proprio nel giorno in cui il plenum di Palazzo dei marescialli è tornato a riunirsi per la prima volta dopo la pausa estiva. Ed è lo stesso Mancinetti ad annunciare il suo passo indietro appena pochi minuti dopo aver ricevuto la notifica dell’azione disciplinare. Lo fa “per senso istituzionale e per evidenti ragioni di opportunità, nel pieno rispetto delle attività della Procura generale e nella convinzione di poter offrire ogni chiarimento nella sede competente”, come afferma in una dichiarazione, dopo essersi dimesso nelle mani del vice presidente del Csm David Ermini. Dal Pg della Cassazione Giovanni Salvi gli viene contestato di aver tenuto comportamenti scorretti nei confronti dei colleghi. Un’accusa che si basa sulle chat depositate nell’inchiesta perugina su Palamara. Risalgono al 2018 quando Mancinetti era giudice al tribunale di Roma, mentre Palamara era consigliere del Csm.E si riferiscono a nomine che il Csm doveva fare e contengono giudizi taglienti su alcuni magistrati,a partire dal presidente della Corte di appello di Roma Luciano Panzani.

“Leggendo la nota di Panzani c’è da ridere -scrive Mancinetti il 21 febbraio di 2 anni fa- Lo dovete asfaltare, è un matto”. È drastico anche su una magistrata in corsa come presidente di sezione al tribunale di Roma: “Molti civilisti -scrive -non si vogliono trovare con lei in mezzo”. In altri casi invece Mancinetti è accusato di aver sponsorizzato colleghi. Di una di loro scrive : “Dobbiamo portarla al Massimario, lo Stra merita” .

Di comportamenti scorretti nei confronti dei colleghi sono anche accusati i consiglieri che si dimisero l’anno scorso. Si tratta di Corrado Cartoni, Paolo Criscuoli, Antonio Lepri, Gianluigi Morlini e Luigi Spina. Ma in questo caso l’accusa si riferisce alla partecipazione alla famosa riunione all’hotel Champagne di Roma con Palamara e i politici Luca Lotti e Cosimo Ferri sulla nomina del procuratore di Roma. Per loro , così come per Palamara, è già in corso il procedimento disciplinare, che ricomincerà martedì prossimo. Mentre non sono escluse per la vicenda chat, altre iniziative disciplinari.

Aggiornato il 10 settembre 2020 alle ore 12:16