Il coronavirus ridisegna lo scenario geopolitico europeo

venerdì 20 marzo 2020


Siamo davvero conviti che l’Italia ha più vittime di Covid-19 della Cina? Ricordiamo cosa è la Cina, cosa rappresenta il dispotismo cinese e tentiamo di comprendere la realtà politica del Partito Comunista Cinese. Un primo passo è quello di non credere mai ad una dittatura. Dall’esplodere del coronavirus, le autorità cinesi hanno rafforzato le misure repressive e di censura, soprattutto, nei confronti dei giornalisti indipendenti.

Tre giornalisti, Fan Bin, Chen Qiushi e Li Zehua, sono recentemente scomparsi, dopo essere stati arrestati, per aver riferito dell’epidemia di coronavirus a Wuhan. Prima della loro scomparsa, avevano registrato decine di video diffondendo dal centro dell’epidemia immagini non filtrate dalla propaganda di regime. Il caso di Li Zehua, blogger e già giornalista cinese della Cctv che ha documentato l’assenza di trasparenza e la propaganda del Partito comunista cinese nella gestione dell’emergenza del Covid-19 e di cui non si hanno più tracce, riaccende i riflettori sulla manipolazione e sulla falsificazione dell’informazione da parte del governo cinese.

Preoccupazioni condivise anche da Giulio Terzi, già ministro degli Esteri ed esponente del Partito Radicale, che ha recentemente dichiarato: “Sono enormi le responsabilità di Pechino nella crisi che stiamo vivendo in questi giorni sulla nostra pelle. Uno studio prodotto da alcuni scienziati della South China University getta nuove ombre sulle prime fasi di diffusione del coronavirus. I ricercatori hanno analizzato l’area circostante al mercato e hanno identificato due laboratori che conducono ricerche su pipistrelli e agenti patogeni, il più vicino dei quali, il Wuhan Center for Disease Control and Prevention, si trova a soli 280 metri dal centro di diffusione del virus”.

Preoccupazioni anche di carattere geopolitico che sono emerse nel corso dell’ultimo mese. L’Ambasciatore ribadisce: “Le responsabilità globali che la Cina afferma in misura sempre più ideologica – ad esempio conclamata superiorità del modello comunista/maoista rispetto alla democrazia liberale – e la pretesa vantata ormai da anni (soprattutto dal 2012) di essere una Potenza globale che deve poter dettare le sue leggi, i suoi asseriti diritti (es. mar della Cina), e i suoi modelli nell’Ia, nella CyberSecurity, nella PI, e quant’altro, ecco tutte queste responsabilità globali della Cina Comunista non valgono assolutamente più nulla non appena si scatena – proprio dalla Cina e per le immense carenze di quel sistema nella prevenzione e nella politica igienico sanitaria – una pandemia che continua ad essere manipolata dalla propaganda, falsificata nell’informazione, e co-gestita con un’Oms il cui direttore esecutivo sembra stare dov’è solo per dire quanto è bravo Xi Jingping. Menzogne e repressione.

Il 5 febbraio 2020, la Cyberspace Administration of China (Cac), l’agenzia governativa che regola il Web, ha rilasciato una dichiarazione pubblica sottolineando che sarebbero stati puniti i siti Web, le piattaforme digitali e gli account responsabili di pubblicazione di contenuti “dannosi” e atti a diffondere paura e dubbi nei confronti dell’azione dell’autorità centrale. Sono finiti immediatamente sotto la lente il website di Sina Weibo, tutti i servizi di intrattenimento, quelli di e-commerce e quelli di ByteDance, con le news e il materiale per i social media. La Cina di Xi Jinping è il punto di arrivo di un sistema di potere centralizzato, assoluto, che vive sul Partito, che evolveva negli anni Sessanta in senso ancor più repressivo attraverso la Rivoluzione Culturale, per poi rigenerarsi nel 1989, alimentandosi ancora una volta nella repressione di un movimento giovanile che invocava libertà e riforme e che veniva punito nel sangue a piazza Tienanmen.

Un virus ancora più spietato di quello che il mondo sta conoscendo. Il virus della menzogna e della ragion di stato che molti membri dell’attuale esecutivo italiano stanno rafforzando. La Cina appare come la salvezza dell’Italia, l’unico paese che concede aiuti (a pagamento meglio ricordarlo) alla nostra Penisola, inviando medici, mascherine e respiratori. Menzogne costruite ad hoc per futuri scenari geopolitici, con l’aiuto di alcune importantissime organizzazioni internazionali di natura medica, volontaria e sanitaria. L’Occidente e gli Usa sono i cattivi “vicini” a cui non frega nulla di ciò che accade in Italia, mentre i regimi, come la Cina, sono accanto a noi, pronti a risollevarci e a sostenerci. Bugie su bugie.

Nel silenzio dell’informazione di regime, l’agenzia stampa “Adnkronos” ricorda che il governo italiano fu avvertito da alcuni rapporti di intelligence Usa del rischio di pandemia, poco dopo che l’emergenza coronavirus esplose in Cina, ma la questione venne ampiamente sottovalutata. Secondo la fonte, riportata da Fox News, “rapporti di intelligence allertarono il governo della potenziale pandemia pochi giorni dopo che questa si infiltrò in Cina alla fine dello scorso anno. Ma passarono settimane prima che qualsiasi azione seria venne presa a Roma”.

Secondo la fonte citata da Fox News, l’idea generale era “che era un problema cinese, non sarebbe arrivato qui”. Ridisegnare la geopolitica dell’Europa, della nostra Penisola e del suo rapporto con l’Occidente è l’obiettivo di molti protagonisti dell’attualità. Addio alla liberal-democrazia, addio alla difesa dello stato di diritto, dei diritti umani e del diritto alla conoscenza. L’attualità geopolitica vuole l’emergere di nuovi e intensi legami con i dispotismi, dipingendo il protagonismo cinese come salvezza del mondo e il mondo americano, anglosassone ed occidentale come il grande male da cui liberarsi. Pagheremo care tali scelte innanzitutto in termini di libertà di stampa, poiché i primi a rimetterci, spesso con la vita, su tali scelte sono sempre i giornalisti e coloro che producono e diffondono conoscenza.


di Domenico Letizia