Sbarca il contagio, occorre un Governo di garanzia

Con i primi contagiati nel nostro Paese, si materializza in Italia l’epidemia da Coronavirus con tutta la sua gravità e paura. E la rabbia, perché almeno questo tipo di contagio poteva essere evitato, visto che i pazienti sono italiani e non cinesi, che non sono tornati dalla Cina ma sono stati a cena con cinesi in rientro dalla Cina diciotto giorni prima della manifestazione del virus. C’è anche una mamma incinta. Poteva e non doveva accadere questo. Speculazioni? Macché speculazioni, prove concrete alla mano. Perché i governatori del Nord, Luca Zaia in testa, da settimane premono sul Governo affinché metta in atto quarantene obbligatorie per i cinesi che sono di ritorno. E “L’Opinione”, col suo direttore Arturo Diaconale e la redazione, sta pubblicando articoli-manifesto affinché i 2.500 cinesi di rientro a Prato seguano le misure di isolamento e prevenzione necessarie. Così i direttori e i giornalisti della crociata antisinistra virus. Ma il Governo fa finta di non capire. E non perché manchino i mezzi, gli ospedali e gli esperti, ma perché non sono capaci e perché cadrebbe l’ impalcatura ideologica su cui è aggrappata una maggioranza allo sfascio che non solo non governa, ma non garantisce la sicurezza dei suoi confini, dei suoi cittadini e degli stranieri in grave emergenza. Altro che processi a Matteo Salvini! Se c’è un dio, questa è la dannata risposta, dannata perché nessuno vuole avere ragione con i danni. Ma è così, purtroppo.

Le misure cautelative, sotto un contagio definito dall’Oms peggio del terrorismo, sono state etichettate e respinte dagli irresponsabili del centrosinistra in quanto fascio-leghiste, razziste e allarmiste, salvo poi a errori fatti mandare avanti i ministri a dar ragione all’opposizione per non far scoppiare la “bomba”. E anziché unirsi per un Governo di messa in sicurezza contro il virus, contro l’immigrazione clandestina ad altissimo rischio, contro la crisi economica giunta al disastro, hanno inzeppato la comunicazione di campagne “abbraccia un cinese”, di mistificazione dei fatti e di istigazione all’odio verso chiunque rigetti scelleratezze e inganni.

Qui non è solo il coronavirus che minaccia il Paese, qui è una ideologia fallita da tempo che sta facendo danni gravissimi e non più solo sul piano delle idee. Perché in questo frangente così fragile e pauroso costoro vorrebbero lanciare le società fluide, i comportamenti sessuali senza più identità, “vado con chi mi va” alla Elly Schlein che però non hanno alcuna maggioranza; le droghe libere, gli aborti a iosa, i cibi crudi, i bambini trans, i nuclei non più famiglie, insomma tutto quell’armamentario di costumi e robaccia che sta tornando indietro in tutte le direzioni, dalla salute all’economia.

Non rimpiango nulla e non pavento nessun nazismo, ma è a questo scempio umano che occorre mettere fine, ritrovando tutti la misura del confronto, il bene del rispetto di tutte le identità, di tutte le mentalità e il diritto di pensare diversamente dagli estremismi dannosi. Non è un fascista chi non aderisce a questa Sodoma e non è un intollerante chi vuole sfuggire a una Gomorra mondiale. Di fronte a queste emergenze le mentalità sfrenate si devono fermare, non l’elogio degli aborti di Selvaggia Lucarelli. Non penso solo al popolo di centrodestra, io penso anche a tutti quelli all’ammasso a sinistra, i giovani spinti a modalità micidiali. E su questo moribondo declino di idee inverosimili, come anche dall’altra parte una certa vetustà, occorre rifare un Paese e una classe dirigente.

Io non so Matteo Renzi, non so i responsabili, so bene Salvini, Meloni e Berlusconi e conosco bene quasi tutti gli informatori, gli opinionisti e gli osservatori che hanno combattuto questi teoremi e sono certa che non lasceranno che crolli una democrazia. E non mi interessa della Chiesa, di nessuna confessione, che sono più allo sbando di noi e non sono esemplari in nulla. La richiesta di un Governo di garanzia elettorale non è più solo una soluzione tattica, ma una seria emergenza nazionale. Quale Governo di garanzia elettorale, visto che le sorprese di ribaltoni, inciuci e tradimenti non finiscono mai, c’è da pregare. Di stupidaggini ne abbiamo sentite tante, dal capo dello Stato votato a Sanremo al “sindaco d’Italia”, ma ancora c’è una Costituzione e un Presidente della Repubblica che ha in mano la vita degli italiani e la salvezza di un Paese.

 

 

Aggiornato il 21 febbraio 2020 alle ore 23:03