Coronavirus, Cina protesta contro il blocco dei voli

La Cina non ha affatto gradito il blocco dei voli internazionali da e per Pechino. Per queste ragioni, ha presentato una protesta formale nei confronti di tutti quei Paesi che hanno sospeso i collegamenti aerei con la Cina a causa dei timori sul contagio del coronavirus di Wuhan, malgrado gli avvisi contrari espressi da Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e Icao. Nella conferenza stampa online, la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying ha anche osservato che lo stop è stato un panico artificiale che “ha gravemente bloccato gli scambi e la cooperazione internazionale”.

Sulla Diamond Princess, la nave da crociera della Carnival Japan in quarantena nella baia di Yokohama, al largo del Giappone, figurano anche 35 italiani di cui 25 membri dell’equipaggio. Sulla nave sono 20 le persone risultate positive al test. “Tra i casi di coronavirus a bordo, al momento non risultano connazionali”, fa sapere la Farnesina. Le autorità sanitarie nipponiche hanno sottoposto a test 273 dei circa 3.700 passeggeri, oltre all’equipaggio. Il Giappone aveva messo due giorni fa la nave in quarantena perché alcune persone avevano sviluppato i sintomi del morbo dopo lo sbarco di un contagiato a Hong Kong il 25 gennaio scorso.

Intanto a livello globale il coronavirus tocca i 565 i morti nel mondo mentre i contagi ammontano a 28.149 casi e le persone guarite sono 1.147. Quasi tremila nuovi casi (2.987) nella provincia di Hubei, dove si sono registrate 70 nuove vittime. È il quadro aggiornato dell’epidemia, secondo la mappa online sviluppata dal Center for Systems Science and Engineering della statunitense Johns Hopkins University. In particolare si contano 565 decessi ammontano, di cui 563 in Cina (549 nella sola provincia dello Hubei) e due all’estero (uno nelle Filippine ed un altro a Hong Kong).

Frattanto, arriva un allarme dalla Città militare della Cecchignola. Un caso sospetto al coronavirus tra i 56 italiani rientrati da Wuhan e attualmente in osservazione nella città militare alla periferia di Roma. È quanto hanno rivelato le analisi condotte sui tamponi. Il ministero della Salute fa sapere che i medici hanno deciso ulteriori accertamenti che verranno eseguiti sulla persona che nel frattempo è stata trasferita e messa in isolamento all’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.

 

Aggiornato il 06 febbraio 2020 alle ore 16:00