Istat, cresce l’occupazione (grazie agli autonomi)

venerdì 29 novembre 2019


L’andamento dell’occupazione nel nostro Paese è “altalenante”. Ad ottobre 2019, secondo le stime Istat, gli occupati risultano in crescita di 46mila unità (+0,2 per cento) rispetto a settembre e di 217mila unità su base annua (+0,9 per cento). Il tasso di occupazione sale al 59,2 per cento. Si registra una spinta maggiore grazie ai lavoratori autonomi. Infatti, per l’Istituto di Statistica, “a ottobre torna al livello massimo registrato quattro mesi prima, con un aumento rispetto a settembre, dovuto in particolare alla crescita dei lavoratori indipendenti (+38mila). Sostanzialmente stabili i dipendenti permanenti”.

Il tasso di disoccupazione scende al 9,7 per cento a ottobre, con un calo di 0,2 punti percentuali. L’Istat stima che le persone in cerca di occupazione sono in diminuzione dell’1,7 per cento, pari a –44mila unità nell’ultimo mese. Nei dodici mesi, i disoccupati sono 269 mila in meno (–9,7 per cento). L’andamento congiunturale della disoccupazione è sintesi di un marcato calo per gli uomini (–3,9 per cento, pari a –52mila unità) e di un lieve aumento tra le donne (+0,7 per cento, pari a +8 mila unità), e coinvolge tutte le classi d’età tranne gli ultracinquantenni. La diminuzione della disoccupazione riguarda tutte le fasce di età e in particolare la disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni si riduce al 27,8 per cento. Su base mensile il calo è di 0,7 punti percentuali, su base annua di 4,8 punti.

Novembre, poi, vede una “leggera ripresa” del tasso di inflazione, che risale allo 0,4 per cento, secondo i dati provvisori dell’Istat. L’indice nazionale dei prezzi al consumo registra su base mensile una variazione nulla e un aumento dello 0,4 per cento su base annua (da +0,2 per cento del mese precedente). Questo risultato, commenta l’Istat, “non modifica il quadro di debolezza che sta da tempo caratterizzando la dinamica dei prezzi al consumo”. Il 2019 si avvia a registrare “un dimezzamento dell’inflazione rispetto all’anno precedente”, secondo i tecnici dell’Istat. I dati provvisori sui prezzi al consumo di novembre, il penultimo mese dell’anno, indicano infatti un’inflazione acquisita per l’anno dello 0,6 per cento, un dato pari alla metà del tasso di inflazione del 2018 (1,2 per cento). I prezzi dei beni energetici rimangono in calo (–4,6 per cento).

L’Istat segnala inoltre che i prezzi dei beni energetici non regolamentati come i carburanti continuano a registrare una diminuzione pari a –3 per cento (da –3,1 per cento di ottobre): si amplia la diminuzione dei prezzi del Gasolio per mezzi di trasporto da –3,9 per cento a –4,7 per cento in termini tendenziali (–0,6 per cento su base mensile), mentre si riduce la flessione dei prezzi della Benzina da –4,0 per cento a –3,2 per cento (–0,6 per cento il congiunturale). Invece i prezzi dell’Energia elettrica mercato libero registrano un aumento congiunturale pari a +0,8 per cento. “L’inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici accelerano entrambe da +0,7 per cento a +1 per cento.


di Duilio Vivanti