Intanto i cristiani muoiono

Facciamo un piccolo flashback, come in un film. Qualche giorno fa alcune sculture rappresentanti in legno la divinità incaica della Madre Terra, conosciuta come Pachamama, erano state asportate dalla chiesa di Santa Maria in Traspontina, a pochi passi da San Pietro - dove erano esposti anche altri oggetti correlati al Sinodo straordinario dei vescovi sull’Amazzonia, in corso in Vaticano - per essere poi gettate nel Tevere.

È noto come esista una tendenza sincretista che vuole accomunare la dea Pachamama con la Vergine Maria, il che non è in effetti un fatto nuovo, pensate che in passato ciò avveniva con i culti di Iside e d’altri, ma almeno in questo il Cristianesimo, che adottava figure di dee madri, aveva il buon gusto di reintegrarle in esso anche iconograficamente.

Dal conto loro, non certo degli sprovveduti della Comunicazione, sia il prefetto del dicastero vaticano preposto, Paolo Ruffini, sia padre Giacomo Costa, segretario della Commissione per la comunicazione, si sono subito premurati di spiegare che le sculture rappresentavano soltanto una donna indigena incinta. Poco tempo dopo le statue di Pachamama, integre, sono state ritrovate nel Tevere e subito il Vescovo di Roma, Francesco, dopo la preghiera del Sinodo ha così dichiarato: “Questo è successo a Roma e come vescovo di questa diocesi io chiedo perdono alle persone che sono state offese”.

Peccato che ci avrebbe anche fatto piacere sentire parole di dolore per tutti quei cristiani vessati, uccisi, schiacciati e avviliti nelle più lontane contrade del mondo, a cominciare dalla Cina più rossa. Invece Bergoglio tace. Eppure i gesuiti alla corte degli imperatori di Cina e Giappone, benché vestissero all’orientale, erano ben accetti in quanto proclamavano il Vangelo, non lo piegavano ai dettami del trono del Drago e del Crisantemo. Altri tempi, altre tempre! Ma Padre Athanasius Kircher è defunto da quattrocento anni!

Ricordo ancora - perché conoscere la Storia ed il nostro “passato” significa sempre comprendere il presente, quindi chi ignora la lettura del tempo trascorso è, di fatto, uno zotico “ignorante” - che esiste una falsa letteratura sui Conquistadores spagnoli, accusati eccessivamente di nefandezze, più di quante realmente essi ne abbiano mai compiuto.

Per esempio, è vero che il Vescovo Diego de Landa ordinò il rogo di numerosi codici e libri precolombiani, è vero che i soldati spagnoli trucidarono popolazioni indigene, ma perché? Forse va altrettanto saputo che alcune culture amerinde del tempo erano degenerate a livelli inferi, le loro tradizioni un tempo sacre si erano corrotte in culti demoniaci prevedenti sacrifici umani, insomma erano state abbandonate da tempo dal soffio vitale dello Spirito e lasciate preda delle forze oscure e ctonie. Aztechi, Inca e anche Maya avevano da tempo instaurato un regime sanguinario che si basava soltanto sulle offerte sacrificali di corpi e anime a divinità infernali. Il Dio Sole era morto da un pezzo e su questo esistono innumerevoli testimonianza inconfutabili, basta leggerle senza pregiudizi. Il cosiddetto Codex borgianus rappresenta numerosi di questi sacrifici umani. Fortunatamente è intervenuto il Cristianesimo a chiudere un ciclo d’oscurità e di morte. Del resto il suo è stato lo stesso principio al quale si attenne l’Impero Romano quando sradicò culti empi e deviati in altre popolazioni conquistate, che prevedevano sempre l’offerta sacrificale di uomini a entità tenebrose che avevano sostituito quelle solari e boreali.

Così, mentre i fedeli cattolici vengono massacrati nell’ignavia e nel silenzio del Vaticano, le sue alte sfere si preoccupano, con buonista e politicamente corretto pensiero, di non offendere i seguaci di Pachamama, la Madre Terra dea dell’agricoltura e della fertilità, a questo sono giunti e anche su questo un giorno Qualcuno li soppeserà giudicandoli.

Aggiornato il 28 ottobre 2019 alle ore 11:36