Greta, ecopaladina lamentosa

Dai brutta gente, restituite i sogni a Greta Thunberg. Pare l’abbiano vista incazzata nera all’Assemblea generale dell’Onu. Imprecava perché la Befana le ha negato i sogni lasciandole solo carbone fossile ben sapendo che la poverina non ama il CO2 (come se a qualcuno piacesse).

“Voi avete rubato i miei sogni e la mia infanzia, con le vostre parole vuote. La gente soffre. La gente muore. Interi ecosistemi stanno collassando. Siamo all’inizio di una estinzione di massa, e tutto ciò di cui potete discutere sono i soldi, e le favole di una eterna crescita economica. Come vi azzardate!”.

Poi il tracollo emotivo è arrivato quando ha visto Donald Trump col sorcio in bocca che si prendeva i riflettori senza nemmeno osannarla o, chessò, genuflettersi davanti a cotanta sapienza. La gente soffre, la gente muore, siamo all’inizio di un’estinzione di massa e questo stupido di un Presidente americano si diverte come un matto a inguattare i sogni di Greta. E chissenefrega se cinquecento scienziati tra cui Carlo Rubbia o Antonino Zichichi sostengano che i cambiamenti climatici ci sono sempre stati e sempre ci saranno indipendentemente dall’impatto inquinante delle attività umane (inquinamento vero e preoccupante per la salute di tutti noi): il mondo pende dalle labbra di una giovane dissociata con manie di onnipotenza che si disturba se Donald Trump non la degna nemmeno di uno sguardo facendo quello che tutti i grandi della Terra avrebbero dovuto fare senza andarsi ad umiliare facendosi fare la ramanzina da una fanciullina annoiata che preconizza la fine del mondo annunciando il nome di coloro che non saranno perdonati e che quindi non guadagneranno il Paradiso. Più dignitoso Trump che non accetta di farsi insegnare da una ragazzina disturbata come si salva il mondo o tutti gli altri che giocano ad ascoltare i giovani anche quando sparano idiozie? Adesso questi pensierini da bambina amplificati fino a farli diventare virali (già, come mai?) mettiamoli da parte e parliamo di cose da grandi. Qualcuno dica a Greta che il mondo fa schifo sia perché è popolato di esseri abietti sia perché è inquinato, ma che un mondo pieno di batterie al litio non sarebbe migliore visto che ci sono grosse problematiche di smaltimento così come un mondo pieno di pannelli solari.

Qualcuno spieghi a Greta che la Cina e molti Paesi emergenti producono a rotta di collo in spregio a qualsiasi comune regola ambientale, economica e sociale. Se Greta solo sapesse che la Cina (economicamente, commercialmente e militarmente) tiene in pugno il mondo capirebbe perché il mondo cerca di difendersi provando a rimanere competitivo. O Greta vuole forse morire con indosso la casacca di Mao, le bionde trecce gli occhi azzurri e poi? Ma invece il mondo dei giovanilisti, quello che tassa le merendine ed è terrorizzato dall’olio di palma, plaude alla fanciullina incoraggiando gli studenti a bigiare la scuola per protestare contro le precedenti generazioni perché queste ultime non hanno lasciato il Paradiso a questi giovani viziati, complessati e annoiati a tal punto da farsi venire gli attacchi di panico perché oggi gli sudano le ascelle più di ieri e non capiscono se sia il preludio all’armageddon.

Sì, è vero, non stiamo certo lasciando un bel mondo ai nostri figli: glielo consegniamo sporco, inquinato, iniquo e per certi versi immorale. Ma di qui a chiamare il telefono azzurro denunciandoci perché abbiamo seviziato i loro sogni corre una linea nemmeno tanto sottile, facendo vibrare la quale qualcuno come il sottoscritto potrebbe anche arrabbiarsi.

Ma quali sogni, in nome del Cielo, le avrebbero rubato? Quale infanzia, di grazia, le avrebbero compromesso? A Greta consegniamo un mondo opulento, mai così sano (in termini di aspettativa di vita), interconnesso, in cui le informazioni sono alla portata di tutti (anche di una come lei che crede di sapere tutto), con aerei, treni ad alta velocità, barche di ricchi petrolieri su cui si può attraversare l'Oceano ed inquinanti mezzi di comunicazione attraverso cui si può fare catastrofismo su scala planetaria. A Greta lasciamo un Occidente ricco (ma inquinato), un inferno che però i suoi nonni – i quali non avevano bagni, acqua corrente, energia elettrica, medicine, istruzione e tanto altro – non si sognavano nemmeno. Ma la nostra ecopaladina si lamenta mentre nei meno inquinati angoli del pianeta schiave bambine, pargoli comprati e venduti (anche per singolo organo), adolescenti che muoiono di fame, di sete, di malattia farebbero carte false pur di poter vivere in quella cloaca che lei tanto detesta.

Aggiornato il 26 settembre 2019 alle ore 15:37