Text Neck: a capo chino

lunedì 5 agosto 2019


È ormai sempre più dibattuto l’uso eccessivo dei cellulari, soprattutto in relazione alla salute di chi li utilizza e ai danni che potrebbero provocare, sia a livello fisico che a livello psicologico e comportamentale.

Tra questi ultimi, ho già in precedenza descritto uno dei sintomi più gravi, la Fomo, che provoca, soprattutto tra i giovanissimi, ansia, malessere e, nei casi più gravi, depressione e lo Sleep Texting, una devianza comportamentale che porta ad utilizzare lo smartphone in modo compulsivo senza interruzione nemmeno durante le ore notturne, tanto da compromettere il sonno e di conseguenza la salute generale dei ragazzi.

Tra gli argomenti più gravi e controversi che riguardano, invece, i presunti danni fisici, c’è sicuramente l’eventualità di una correlazione tra l’esposizione umana ai campi elettromagnetici e l’insorgere di tumori e a questo proposito sono molte le ricerche in campo medico e scientifico che si stanno dedicando alla raccolta di dati che aiutino a comprendere meglio questo fenomeno. Altre alterazioni fisiche, meno gravi ma comunque fastidiose, che possono essere imputate all’uso scorretto degli smartphone riguardano gli occhi, resi irritati, secchi e affaticati dalla prolungata esposizione alla luce blu, e i “pollici da smartphone”, cioè l’artrosi provocata al dito della mano maggiormente sollecitato e costretto, durante l’uso, ad assumere una posizione innaturale ed alla lunga dannosa.

Ma c’è un altro aspetto che riguarda le lesioni al fisico riconducibili all’eccessivo uso dei telefoni cellulari: recentemente, sono stati rilasciati i dati ed è stato lanciato l’allarme da parte del Siot (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia) sull’aumento, quantificabile in un più 700 per cento, della cifosi e cioè del ripiegamento patologico della colonna vertebrale, detta anche Text Neck, dovuto all’assunzione di una postura scorretta proprio durante la consultazione e l’utilizzo dello smartphone.

Ed il problema riguarda soprattutto i bambini della scuola primaria, a cui molto spesso gli incauti genitori affidano il cellulare o l’iPad utilizzandoli come dei veri e propri baby sitter elettronici senza prestare attenzione al rischio che l’impiego di questi dispositivi possa compromettere la salute fisica dei loro figli: stare chinati con le spalle per lungo tempo, infatti, è ancora più sconsigliato per i più piccoli che ancora non hanno sviluppato correttamente le vertebre e la colonna vertebrale in modo definitivo. Oggi l'80 per cento dei bambini di quarta e quinta elementare ha un atteggiamento cifotico”, spiega Carlo Ruosi, professore di Ortopedia e Traumatologia all’Università Federico II di Napoli. “Era il 20% nel 2008. Una vera e propria bomba sociale: il numero eccessivo di ore (fino a sei al giorno) che dai 3-4 anni in poi i bambini trascorrono piegati in avanti su questi dispositivi è causa di questo disturbo troppo spesso sottovalutato”.

Ed è innegabile, in effetti, che sia ormai possibile vedere praticamente in ogni luogo, sia esso un ristorante, un’automobile in viaggio o il salotto di un’abitazione, la quasi totalità di bambini e ragazzi chini su un qualsiasi device elettronico predisposto ad intrattenerli. Naturalmente, la giovane età dei pazienti consente una correzione di questa patologia attraverso la rieducazione motoria e la ginnastica posturale ma a patto che ci sia collaborazione da parte delle famiglie: “Perché se dopo la ginnastica il bambino torna a casa e si rimette chino sul tablet, è tutto inutile”, conclude il professor Ruosi. È evidente quindi quanto si debba prestare attenzione nell’affidare ai piccoli questi dispositivi: le ore di tranquillità che possono regalare nell’immediato non sono barattabili con danni tanto seri da poter compromettere la salute a lungo termine dei più giovani.


di Chiara Gulienetti