Da Bibbiano a Roma: giustizia anche per Syria Abdelmeguid

Gli Angeli di Bibbiano cominciano a riabbracciare i veri genitori, quattro su sei per il momento. Il Tribunale dei Minori di Bologna, in collaborazione con la Procura di Reggio Emilia, ha infatti individuato “anomalie” e “illeciti” nelle carte su cui si erano basate le richieste di “affidamento facile”, perorate da quelli che senza giri di parole si possono definire “servizi sociali deviati”. Deviati da cosa?

Come movente, si punta il dito sull’immancabile business della spartizione di fondi pubblici, per i quali risultano indagati anche primi cittadini in quota Pd, dirigenti e funzionari. Ma fare della corruzione il motore unico o prevalente di questa vicenda, riduce la rilevanza della deviazione ideologica e morale che ha spinto i Demoni, i presunti esperti della psiche coinvolti nello scandalo, a manipolare bambini e circostanze, col fine ultimo di falsificare i referti e strapparli alle proprie famiglie.

Quali balzane teorie li hanno ispirati? Da quali obiettivi sono stati mossi? “Non tutti gli abusi sono inventati”, si difendono i Demoni, ammettendo al contempo le loro responsabilità per quella parte di abusi non inventata. “Se i genitori hanno delle carenze vanno aiutati, ma a volte non si può e allora bisogna togliere i figli”, dicono, senza però offrire spiegazioni sul perché dell’individuazione di carenze anche ove non esistevano. Qual era l’obiettivo? La promozione di agende che hanno come nemico la famiglia è parte di questo gioco perverso a danno dei bambini. È per questo che il Pd tace?

Il resto della politica, quella di governo, è stato richiamato dal forte eco suscitato dallo scandalo, a cui ha risposto con grandi proclami e una certa lentezza. La spinta di Salvini, Di Maio e Bonafede affinché i bambini emiliani e i rispettivi genitori ottengano giustizia è comunque uno sviluppo positivo, sebbene i tre leader forse ancora non sanno che c’è una Bibbiano anche a Roma pronta a scoppiare.

Da mesi, la piccola Syria Abdelmeguid (nella foto interna) è rinchiusa dietro le sbarre di una “Casa famiglia” della Capitale, in attesa di giudizio da parte del Tribunale dei Minori. Un altro tentativo di “affidamento facile”, basato su perizie lontane dalla realtà dei fatti, come hanno dimostrato durante il primo grado di giudizio gli avvocati dei genitori di Syria.

Quanto accaduto a Bibbiano sia dunque di monito per il Tribunale di Roma, che non deve fare cieco affidamento su ricostruzioni che manipolano gli scenari allo scopo di rendere definitivo l’allontanamento della bambina dalla sua mamma e dal suo papà. Altrimenti sarà necessario l’intervento anche della Procura di Roma, sulla scia di quella di Reggio Emilia, per liberare la piccola Syria e restituirla alla propria famiglia.

Aggiornato il 25 luglio 2019 alle ore 14:10