Ponte Genova: settimana decisiva, fondamenta ed esplosione

martedì 25 giugno 2019


Per Genova quella che si apre è una settimana decisiva. Una serrata tabella di marcia segnerà i momenti fondamentali nei processi di demolizione e ricostruzione del viadotto Polcevera.

La giornata clou è venerdì 28 giugno. Da una parte l’abbattimento con esplosivo del moncone est del Morandi (pile 10 e 11). Dall’altra, nelle stesse ore, l’arrivo in porto a Genova e poi al cantiere ovest di alcune parti del primo impalcato del futuro viadotto. Realizzato nello stabilimento Fincantieri di Castellammare di Stabia darà al ponte la forma di una nave, in base al disegno donato dall’architetto Renzo Piano alla sua città.

In quello stesso giorno ha annunciato la propria presenza a Genova il ministro dell’Interno Matteo Salvini, mentre quello delle Infrastrutture Danilo Toninelli sarà oggi al cantiere del ponte per la gettata di cemento della prima nuova pila.

“Con la prima gettata, sarà un bel momento. Non parlatemi di ripartenza perché vorrebbe dire che la città è ferma. Non mi piace, non è così.È una accelerazione per far vedere che stiamo lavorando per far sì che Genova corra verso il futuro sempre più velocemente”, ha detto il sindaco Marco Bucci. Sempre oggi entreranno nel vivo le operazioni propedeutiche all’esplosione: circa 4mila cariche di dinamite, per un peso complessivo di oltre una tonnellata, saranno collocate nei fori praticati nel calcestruzzo del Morandi. Al cantiere est, che sarà vigilato giorno e notte dalle forze dell’ordine, resteranno solo gli addetti della Siag, l’azienda privata chiamata a collaborare con l’ati dei demolitori, e gli esplosivisti dell’Esercito, che si occuperanno esclusivamente dell’acciaio degli stralli. In contemporanea dovranno essere effettuati i test sull’uso del detonatore elettronico. Nel frattempo proseguirà la messa a punto della gestione della popolazione: circa 3500 cittadini dovranno lasciare, entro le 7 del mattino di venerdì, l’area che corrisponde a un raggio di 300 metri attorno alle pile 10 e 11. Di queste, circa 500 sono persone anziane, malate o disabili per cui sarà necessario il trasferimento in albergo già la sera precedente. Giovedì dovranno anche essere spostate, in parcheggi allestiti nelle vicinanze, 800 auto. Per gli sfollati sono stati predisposti 8 centri di accoglienza, che saranno raggiungibili anche con bus navetta. Il momento dell’esplosione è vissuto con apprensione da parte di residenti e commercianti dei quartieri di Certosa e di Sampierdarena, sia per i timori legati all’amianto, sia per l’isolamento quasi totale in cui si troverà l’area. Tre strade su quattro di collegamento tra la vallata e il centro saranno chiuse, la ferrovia interrotta sulla linea tra Genova e Acqui Terme e Genova-Busalla-Arquata, così come l’autostrada A7 tra il bivio per Genova Est il casello di Genova Ovest. L’orario dell’esplosione è fissato alle 9. Tredici ore più tardi, se i monitoraggi in tempo reale relativi a pm10 e fibre di amianto lo permetteranno, è previsto il rientro nella zona off limits: per abbattere le polveri sono stati predisposti nebulizzatori e getti d’acqua. Il primo a tornare nell’area sarà il sindaco. Insomma sarà una settima importante e come sottolinea il governatore Giovanni Toti, “una settimana in cui si dimostra che la buona politica mantiene le promesse”.


di Redazione