Il metano marziano

Circa un anno fa l’Esa (Agenzia Spaziale Europea) aveva annunciato la scoperta della presenza di acqua salata sul pianeta rosso. Lo scorso wee-kend la Nasa (l’agenzia spaziale americana) ha confermato che Curiosity, il rover laboratorio su Marte dal 2012, ha trovato nella tenue atmosfera del pianeta -sopra il cratere Gale che sta esplorando - “livelli insolitamente alti di metano”, pari a 21 parti per miliardo.

Tracce di metano erano già state misurate nel 2004 dallo strumento dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) Pfs (Planetary Fourier Spectrometer), a bordo della sonda dell’Esa Mars Express. Ma questa volta i livelli misurati sono quasi il doppio rispetto a quelli precedenti. La nota rilasciata dalla Nasa definisce la scoperta: “eccitante, perché la vita microbica è una fonte importante di metano sulla Terra. Ma questo gas può essere creato anche da altre fonti, attraverso interazioni tra rocce e acqua”. Al momento però “le attuali misure non ci permettono di dire se la fonte di metano è biologica o geologica, antica o moderna”. Non si conosce con certezza, inoltre, certezza “il luogo in cui il metano è stato prodotto e liberato in atmosfera”.

Ogni scoperta richiede le dovute cautele, ma sono in molti a contenere a stento il loro entusiasmo. Thomas Zurbuchen, uno degli amministratori della Nasa, ha dichiarato: “si tratta ancora di un risultato scientifico preliminare. Ci vorranno ‏altre analisi, ancora in corso, per confermare l’osservazione di Curiosity. Al momento, non sappiamo dire da dove venga il metano. La nostra idea – ha scritto Zurbuchen sul proprio profilo Twitter – è che il metano su Marte venga liberato in atmosfera da riserve nascoste nel sottosuolo ghiacciato, create da passate forme di vita microbica. Ma a volte il metano ha una firma geologica, piuttosto che biologica”.
Ma quindi c’è o non c’è (o c’è stata) vita su Marte? Forse la missione ExoMars 2020, organizzata dall’Esa e dall’agenzia spaziale russa Roscosmos, che sarà lanciata il prossimo anno contribuirà ad avvicinarsi ad una risposta.

Aggiornato il 25 giugno 2019 alle ore 15:37