Creatività: le infinite capacità del cervello umano

Tra la corteccia prefrontale, il talamo e tutti i nostri circuiti sensoriali (vista, udito, olfatto, gusto, tatto) sembra svolgersi e dipanarsi la capacità creativa del cervello umano (il tutto è connesso all’amigdala che, insieme al corpo striato ed all’ippocampo, si trova profondamente alla corteccia cerebrale ed è essenziale nel controllo delle emozioni). È un mistero o quasi, tutto ciò che riguarda la sua “emergenza”, il suo sviluppo dalle nostre origini di esseri umani ad oggi e gli stessi organi ed il loro funzionamento di cui si avvale tale creatività. Sembra sia da individuare nel talamo il confine o “l’interruttore” che forse divide lo stato cosciente umano da quello che definiamo incosciente che non è detto affatto lo sia, se non diversamente da quanto si pensa con criteri direttamente materiali umani, come può essere lo stato di coma e quello vegetale. Bisogna a tale proposito studiare e chiedersi in quale rapporto sia il talamo con il claustro. Ma andiamo con ordine.

Gli esseri umani devono tutto alla propria creatività, vale a dire alla capacità che il nostro cervello ha di essere e potere essere creativo. L’umanità tutta è sopravvissuta ed è riuscita ad evolvere grazie non solo ad un costante corposo e stabile” gioco di gruppo”, ovvero con la condivisione sociale da parte del gruppo dei problemi e delle loro progressive soluzioni comuni, ma dobbiamo tutti la sopravvivenza su questa terra anche e soprattutto alla suddetta capacità creativa del nostro cervello, che possediamo e ci siamo letteralmente “costruita” via via in termini evoluzionistici a differenza della maggior parte delle altre specie animali. (Solo in pochi casi l’uomo ha in comune con taluni altri mammiferi alcuni neuroni e strutture neuronali particolari. Solo infatti tre specie o meglio gruppi di animali quali gli elefanti, alcuni scimpanzé, ed i delfini hanno taluni neuroni specifici in quantità pari e talvolta superiori - nel numero - a quelli della nostra specie umana.).

Scientificamente, con l’ingrandirsi del nostro cervello, si è avuto nell’uomo un significativo infoltimento di neuroni, di sinapsi e di strutture neuronali cerebrali, che hanno - si pensa - reso possibile la nostra creatività, che ci ha salvato e consentito di rimanere in vita sulla terra. Non solo. L’uomo ha effettuato un passaggio ulteriore dal pensiero associativo a quello analitico (ad esempio il pensiero divergente) che tuttora non ci si spiega dal punto di vista scientifico, come cioè lo stesso possa essersi dato.

Oltre alla componente sociale, alla memoria cumulativa quali membri del genere umano, quest’ultimo è divenuto creativo e capace di creatività cerebrale rendendo possibile a noi tutti di rompere e superare le nostre stesse barriere cognitive e vivere la vita in maniera diversa ed unica rispetto agli altri ovvero riuscendo e potendo elaborare le informazioni, decostruendo il mondo esterno e le nostre esperienze interiori sino a generare nuove versioni della realtà. L’essere umano non può infatti solo descrivere il mondo così come è ma può anche immaginarlo e descriverlo come potrebbe essere.

Grazie a strumenti recenti di neuro-imaging si è visto che lo sforzo cosciente di pensare in maniera creativa porta alla generazione di reti e connessioni neurali ed a tutto un processo fortemente dinamico all’interno di molte aree del cervello. Più ci si sforza di essere creativi, più aumenta il nostro livello di creatività. Si modifica cioè materialmente l’attività e la connettività del e nel nostro cervello, se ne potenziano e infittiscono i neuroni. I dislessici, notoriamente innatamente artistici e creativi, dimostrano una sorta di compensazione al disturbo dell’emisfero sinistro che sovraintende al linguaggio da parte dell’emisfero cerebrale destro. La creatività è altra cosa rispetto all’articolazione della parola e del linguaggio. Il talento è cioè più visivo che verbale nei soggetti che presentano deviazioni malattie o danni all’emisfero sinistro del cervello. Oggi attraverso la tecnica chiamata di stimolazione magnetica transcranica - TMS - si stanno muovendo i primi passi verso la possibilità di attivare parti di un cervello normale in maniera temporanea e senza provocare lesioni irreversibili con l’obiettivo di potenziarne la creatività. Si tratta di un campo magnetico a potenza elevata ed a frequenza determinata che viene emesso in prossimità di determinate regioni cerebrali in modo da avviare od annullare l’attività elettrica di gruppi di neuroni. Si utilizza la TMS anche a scopi medici. Maggiore creatività, una forma superiore di intelligenza, maggiore capacità intellettiva, aumento delle abilità matematiche, miglioramenti del rendimento cerebrale, della memoria, capacità di apprendimento, di distrazione mentale, sono solo alcuni dei risultati che via via emergono dagli esperimenti scientifici, tuttavia ancora molto poco incompleti e esaurienti. Tutti noi esseri umani possediamo la creatività che costituisce il motore più poderoso dell’innovazione. Non è statica, va sviluppata, potenziata, resa efficiente.

 

Aggiornato il 16 maggio 2019 alle ore 15:58