Krajewski, l’elemosiniere del Papa: “Pago io per i bambini”

lunedì 13 maggio 2019


 

Konrad Krajewski, il “cardinale dei poveri”, si trova al centro di un caso che imbarazza il Vaticano. L’alto prelato polacco, elemosiniere del Papa, l’altro ieri ha riattivato la luce elettrica allo Spin Time, il palazzo occupato di via Santa Croce in Gerusalemme 55, a Roma, nel quartiere Esquilino, al buio e senza acqua calda dal 6 maggio. Gli attivisti di Spin Time Labs occupano lo stabile ex Inpdap dove vivono 450 persone, tra cui 100 minori. Così, mentre Comune e Primo Municipio sono in contatto con gli occupanti alla ricerca di una soluzione, per far fronte a un debito accumulato di 300mila euro con la società fornitrice di energia, è intervenuto Krajewski. “Lì dentro – sostiene il cardinale – ci sono 500 persone, 100 bambini, senza elettricità da sei giorni: bisognava aiutarli”.

Krajewski, elemosiniere apostolico, è stato creato cardinale da Papa Francesco nel concistoro del 28 giugno 2018. Ha spiegato al Corriere della Sera le ragioni che lo hanno spinto a rompere i sigilli in via Statilia, a Roma e a riattaccare l’elettricità. Krajewski replica al vicepremier Matteo Salvini, che lo ha esortato a pagare i 300mila euro di bollette arretrate dello stabile. “Da questo momento – afferma l’elemosiniere del Papa – da quando è stato riattaccato il contatore, pago io, non c’è problema. Non voglio che diventi una cosa politica, io faccio l’elemosiniere e mi preoccupo dei poveri, di quelle famiglie, dei bambini. Intanto, hanno luce e acqua calda, finalmente. Adesso tutto dipende dal Comune, aspettiamo che riaprano gli uffici”.

Il cardinale si assume “tutte le responsabilità. E non devo dare spiegazioni, c’è poco da darne. Ci ricordiamo cosa accadde l’ultima volta che ci fu un blackout a Roma? Mancò la luce per poche ore e fu un dramma. Ecco, adesso s’immagini cosa può significare restare senza luce per sei giorni. Ci sono quasi cinquecento persone, in quel palazzo, un centinaio di bambini”.

Krajewski dichiara di aver provato a contattare gli uffici comunali “sabato e domenica con chi potevo parlare, col portiere? A Roma il fine settimana non funziona nulla, salvo bar e ristoranti! Adesso aspettiamo la riapertura, speriamo intervengano. La situazione era particolare, disperata. Lo ripeto: mi assumo tutta la responsabilità. Dovesse arrivare, pagherò anche la multa. Conosco la situazione da tanto tempo. Dal Vaticano mandavamo l’ambulanza, i medici, i viveri”.

Ma Salvini, è categorico: “C’è un piano di sgomberi in tutta Italia che le prefetture stanno già portando avanti perché la proprietà privata è sacra a prescindere da quello che fa questo o quel cardinale. Quel palazzo – continua – mi risulta essere di proprietà dell’Inps, che si occupa di pensionati. Sostenere l’irregolarità non è mai un buon segnale e visto che ci sono tanti italiani ed anche immigrati regolari che, anche se con difficoltà, le bollette le pagano ognuno fa quello che vuole, io da ministro dell’Interno garantisco le regole. Se in Vaticano vogliono pagare le bollette a tutti gli italiani in difficoltà ci diano un conto corrente”.

L’Osservatore Romano parla di “un gesto umanitario disperato”. Per il quotidiano della Santa Sede, si è trattato di “un gesto di umanità compiuto con la consapevolezza delle possibili conseguenze a cui può andare incontro, nella convinzione che fosse necessario farlo per il bene di queste famiglie”.

Intanto, è atteso in procura, a Roma, l’esposto presentato questa mattina alle forze dell’ordine da Areti, la società di Acea che gestisce la rete di distribuzione nella Capitale, in relazione alla vicenda dello stabile occupato da Spin Time, dove il cardinale Konrad Krajewski ha proceduto a riallacciare abusivamente l’energia elettrica. I pm di piazzale Clodio nel momento in cui riceveranno l’esposto, che è contro ignoti, procederanno all’apertura formale di un procedimento. Nel documento si ipotizza il reato di furto di energia elettrica.


di Ugo Elfer