Maltempo, neve e freddo: un morto e un disperso

Il maltempo che ha avvolto la penisola miete vittime e dispersi. Un turista tedesco 65enne è morto, stamani, nella riserva naturale “Isole dello Stagnone” a Marsala (in provincia di Trapani), mentre si accingeva a un’uscita in kitesurf. L’uomo, che non aveva indossato le dotazioni di sicurezza come giubbotto e caschetto previste da una recente ordinanza della Capitaneria di porto, stava per entrare in acqua quando, a causa del forte vento, la vela del kite si è gonfiata all’improvviso e lo ha sollevato, scaraventandolo con violenza contro il parabrezza di un’auto parcheggiata lungo la riva. Alla scena hanno assistito, impotenti, alcuni familiari. I soccorsi sono stati immediati, ma c’è stato nulla da fare. Sull’incidente ha avviato indagini la polizia. È il quarto incidente mortale dall’estate scorsa, in cui hanno perso la vita appassionati di kitesurf nello specchio d’acqua della riserva naturale “Isole dello Stagnone di Marsala” dove sono numerosi gli appassionati che praticano questo sport.

Intanto, sono riprese stamattina a Pozzolo, nel Mantovano, le ricerche del 24 enne romeno disperso da ieri nelle acque del canale diversivo Mincio. I vigili del fuoco stanno intervenendo ancora con i sommozzatori, mentre è previsto il sorvolo della zona da parte di un elicottero. Il ragazzo, residente a Valeggio sul Mincio (Verona), verso le 7 era finito in acqua con l’auto su cui si trovava con altri quattro connazionali per ripararsi dal maltempo. Faceva parte di un gruppo di cinque amici, di cui tre fratelli, tutti residenti nel centro del veronese, che erano a pescare sulle rive del diversivo nel punto dove dal fiume Mincio si dirama il canale scolmatore che dopo alcuni chilometri tra le campagne attorno a Mantova finisce ancora nel Mincio.

L’auto, ieri mattina, è lentamente scivolata lungo la sponda ed è finita nel canale, inabissandosi. Era in sosta in un tratto leggermente in pendenza e forse, inavvertitamente, il conducente non aveva azionato il freno a mano. Tre occupanti sono riusciti a nuotare sino a riva e a dare l’allarme. Le loro grida sono state sentite da altri pescatori che hanno salvato la quarta persona finita in acqua, mentre non sono riusciti a far nulla per la quinta, uscita dall’auto ma presto sparita tra i flutti, travolta dalla corrente, prima che uno dei soccorritori potesse afferrarla.

Sono stati recuperati la notte scorsa a quasi 4mila metri di quota, nel massiccio del Monte Rosa, tre alpinisti francesi (due uomini e una donna) che si erano persi sul ghiacciaio a causa del maltempo. Le guide del Soccorso alpino valdostano li hanno raggiunti a piedi al colle del Breithorn e li hanno accompagnati a Cervinia, anche con l’ausilio di mezzi della Cervino spa. I tre sono stati visitati da un medico e sono in buone condizioni fisiche. Le operazioni di recupero sono state rallentate dal maltempo, con scarsa visibilità in quota e temperature fino a -15 gradi. Altri due scalatori dello stesso gruppo sono invece riusciti a rientrare autonomamente al rifugio Guide di Ayas.

È stato recuperato e riposizionato nel proprio ormeggio il ristorante galleggiante “La Barcaccia”, di Peschiera del Garda: stamattina aveva rotto gli ormeggi, staccandosi dal molo a causa dei forti venti. Il ristorante galleggiante si trova nel punto in cui il Lago di Garda si restringe e dà vita al fiume Mincio.

Sulle montagne venete sono caduti nelle ultime 24 ore sino a 67 centimetri di neve fresca: è il risultato dell’ultima coda dell’inverno che ha interessato soprattutto l’area dolomitica. Le precipitazioni nevose sono state più intense sull’Altopiano di Asiago (Vicenza), dove lo stato bianco in poche ore ha toccato i 65 centimetri, Misurina (Belluno) con 67 centimetri, Cortina con 54, Arabba con 52 e il Falzarego con 55. La neve ha fatto la sua comparsa anche nelle aree delle Prealpi bellunesi: 53 centimetri di neve fresca sul Nevegal, 47 in Alpago e sul Grappa, 16 in Pian del Cansiglio.

Un crollo delle temperature e fitte nevicate si sono verificate, nel corso della scorsa notte, in Valtellina e Valchiavenna dove il limite delle precipitazioni nevose si è abbassato sino ai 600 metri. Diverse le località della provincia più a nord della Lombardia che stamattina si sono risvegliate ammantate di bianco, con paesaggi decisamente invernali più che primaverili. Alcuni passi alpini sono transitabili soltanto con catene montate, altri sono chiusi. Torna, sulle Alpi, il pericolo valanghe, ora a indice 3 su una scala europea di cinque gradini.

In alcune zone dell’Alto Adige la neve è caduta nella notte fino ai 500 metri di quota. Sulle Dolomiti si registrano tra i 20 e 30 centimetri di neve fresca.

Temperature invernali, pioggia in collina e neve a quote più alte con Capracotta (Isernia) che fa registrare l’ennesima nevicata di primavera. Il maltempo, dunque, non allenta la sua morsa in Molise dove gran parte della regione continua a fare i conti con una stagione bizzarra che ha alternato temperature quasi estive a repentini cali. In nottata a Campobasso si sono registrati 3 gradi. Per domani gli esperti del meteo annunciano un deciso miglioramento con temperature in risalita.

Aggiornato il 06 maggio 2019 alle ore 12:21