Il cervello è dinamico e plastico: può autorigenerarsi?

Il cervello è stato ritenuto nel tempo in vari modi: dai filosofi greci come un complesso marchingegno idraulico che regola i livelli e la circolazione dei quattro umori di base del corpo umano (il sangue, la bile gialla, la bile nera e il flemma). Durante il periodo barocco e con il romanticismo, invece, veniva considerato un intricato e preciso insieme di ingranaggi e leve, una sorta di meccanismo ad orologeria che scandisce il funzionamento del corpo e della mente.

Oggi si pensa spesso al cervello come ad una macchina elettronica, che funziona ad algoritmi in base ad una rete di nodi interconnessi, come internet. Il funzionamento del cervello umano è in realtà molto diverso da quello di un computer, a cominciare dal fatto che hardware e software, ovvero supporto fisico e intelligenza, non sono chiaramente separati ed anche il “linguaggio”, cioè il loro funzionamento, è diverso. I computer si basano su bit che constano di una unità fisica binaria, cioè 1 e 0; diversamente i neuroni - che sono collegati e riconducibili alla intelligenza ed alle nostre capacità cognitive, all’hardware umano - non solo trasformano l’anatomia stessa del cervello ma funzionano con un sistema non di accensione e spegnimento, ma parametrato ad intensità e frequenza, a durata e temporizzazione degli impulsi nervosi: mai in maniera binaria. 

Il cervello umano è plastico, duttile, si trasforma in base all'apprendimento ed alle esperienze, al contesto ed all'ambiente in cui la persona è inserita e vive. Materialmente modificandosi e cambiando il foltissimo reticolato dei neuroni che lo compone. Il cervello è cioè mutevole e in fieri, vale a dire che si modifica in risposta a ciò che lo circonda grazie alla capacità dei neuroni di infittirsi ed infoltirsi, di costruire sempre nuove connessioni sinaptiche. Capacità che diminuisce al ricorrere di traumi e lesioni, malattie neurodegenerative. Con l’età i neuroni e il complesso sistema sinaptico “arrugginiscono”, sino all’infermità. Gli esperimenti riguardanti la capacità di rigenerarsi del cervello e del complesso neurale sono incerti, i risultati fino ad oggi altalenanti. Una scienziata italiana ad esempio sostiene ciò che vorremmo tutti fosse vero, cioè che la neurogenesi persiste nell’età senile. Certo è che a fronte di lesioni, tumori e ictus, grazie alla capacità plastica del cervello, le cellule vanno in soccorso delle funzioni perse, rimediando e ripristinando, per quanto possibile, la funzione complessiva. 

Oggi si stanno facendo passi da gigante grazie ai nuovi strumenti a disposizione tra cui la stimolazione magnetica delle aree specifiche corrispondenti alla funzione difettosa e venuta meno, così come con il contenimento degli effetti degli agenti ossidanti intracellulare. Stimolazione cioè ed antiossidazione. La plasticità neurale è un mare aperto di possibilità future, in ogni direzione, sia per il mantenimento sia per l’allungamento e la qualità della vita, sia anche per la “autonomizzazione” del cervello rispetto ai nostri involucri-corpi umani. Oggi si studiano gli utilizzi delle cellule staminali, che sono presenti nel tessuto adulto e che possono dividersi e differenziarsi dando vita a nuove cellule, come se si trovassero allo stadio embrionale. Si è pensato così di riparare i danni prodotti dalle malattie. La specie umana sembra produrre cioè nuovi neuroni che poi migrano in diverse regioni del cervello.

Nella cura dell’ictus si sono avuti risultati positivi ripristinando i neuroni. Vi sono buone tecniche come la stimolazione magnetica transcranica e la stimolazione transcranica a corrente continua, le interfacce cervello-macchina per indurre la plasticità neurale e ripristinare la funzione persa. Anche la musicoterapia può migliorare diverse funzioni cognitive come l’attenzione, l’apprendimento, la comunicazione e la memoria, sia nei soggetti sani che in quelli malati. I pazienti colpiti da un ictus ad esempio che ascoltano musica, hanno recuperi significativi delle funzioni cognitive e dell’umore. 

Aggiornato il 06 maggio 2019 alle ore 12:46