Religioni e fraternità

Gerusalemme è l’esempio dell’impossibilità della convivenza pacifica di popoli credenti in religioni differenti, a maggior ragione se una di esse è islamica. Le religioni, cioè i culti religiosi, sono tutti a loro modo totalizzanti. Vale a dire che comunicano e, piuttosto, reclamano al fedele una sorta di sua esasperata esaltazione nell’ideologia seguita, e fattasi credenza. Un credente, che lo voglia o meno, è sempre una latente e supposto fondamentalista integralista della propria stessa religione, in quanto, lo voglia o meno, quegli è, ad esclusione dell’altro, che creda in cosa diversa. Un cristiano non ha ingresso dentro e nella moschea a Gerusalemme nemmeno come turista, un musulmano ha ingresso nella chiesa cristiana. Il problema nasce quando a tale fondamentalismo corrisponda una regola religiosa che inneggi allo sterminio dell’altro che creda in qualcosa di differente, come è nella Shari’a. Come farà dunque, ad esempio, un popolo di adepti cristiani, ad accordarsi e volere bene, andare d’accordo, ed essere “fraterni” con un popolo, sempre ad esempio, di dediti all’Islam ove nelle scritture di riferimento degli islamici stessi c’è scritto che l’altro da sé, ovvero chi creda diversamente dalla Shari’a e dall’islamico, è da considerare “infedele” e da eliminare?

Non è certo una follia di Israele e del popolo israeliano a Gerusalemme l’obbligo fin da bambini nelle scuole e per gli adolescenti già ai licei di indossare, al posto della divisa della scuola o del college, la tuta militare. Il musulmano radicalizzato ritiene l’altro da sé da sterminare ed uccidere perché lo ritiene “infedele” e così è scritto e si legge nel testo sacro islamico. La torah ebrea non dice di uccidere e sterminare gli infedeli in quanto altri da sé. Quale fratellanza può essere invocata a fronte di tali realtà? In Europa, nella nostra Europa, culla ed emblema della nostra cultura occidentale, la religione maggioritaria è quella cristiana cattolica fondata e tendente alla tolleranza (in ciò è il messaggio rivoluzionario cristiano). Tolleranti sì, dobbiamo però dire, fessi no, tantomeno morti. Dunque, all’Europa, quale esempio della migliore cultura occidentale, spetta oggi, consapevole e forte delle proprie radici religiose cristiane, indicare come faro e perno preminente la legge, laica, occidentale quale discrimine tra chi può e chi non è ammesso possa esprimere e coltivare, seguire la propria ideologia e credo religioso in Occidente. È la nostra legge occidentale europea che, solo se applicata in maniera ferrea e rigorosa, rende possibile non solo la entrata e la permanenza ma anche la convivenza stessa pacifica di popoli aventi ed appartenenti a religioni diverse.

Per essere più chiari, la legge condanna all’ergastolo chi uccida a maggior ragione con l’aggravante dell’odio religioso. La nostra legge occidentale europea condanna e rinchiude in galera chi tenti e compia stragi e stermini contro le persone. La nostra legge occidentale europea condanna e mette in galera chi inciti all’odio e mette al bando, deve con forza e senza esitazioni, con determinazione caparbia, anche in maniera molto poco tollerante, testi, atti e scritti in cui si inneggi a reati e fatti illeciti. È necessario inasprire e rafforzare con rigore la nostra legge occidentale europea contro i fondamentalismi pseudo-religiosi, ove altro non siano in realtà che reati e fatti illeciti stragisti e di sterminio. Più che la fratellanza, in Israele, è neanche pace armata quanto piuttosto guerra soffusa sottesa e pervasiva, una polveriera in potenza tutto il giorno e la notte di tutti i giorni. La pace e la fratellanza tra le religioni non può darsi ove una di queste voglia armi e predichi lo sterminio di tutte le altre, vale a dire l’uccisione e l’annientamento di tutti gli altri. L’Europa potrà provare ad essere migliore solo facendo perno sulla propria legge. Personalmente, ritengo l’Europa attuale un disastro sotto tutti i punti di vista, e che, pertanto vada rimodellata e riformata. L’Europa odierna non è forte di niente, tanto meno nell’applicazione della propria legge. Pertanto, così com’è, non può che unicamente respingere e rimpatriare in maniera forsennata e insistita i fondamentalisti integralisti islamici, rafforzando allo stesso tempo se stessa, rimodulandosi e soprattutto le proprie leggi. Implementare, rafforzare ed indurire la legge occidentale europea e la sua applicazione per salvare se stessa, per fare sopravvivere, salvare ed esistere se stessa nella nuova Europa.

Aggiornato il 27 dicembre 2018 alle ore 18:03