L’app per contrastare i furbetti del cartellino

Sono in arrivo giorni difficili per gli assenteisti. È in arrivo infatti “Cloudify NoiPa”, la App nata per debellare la piaga dei furbetti del cartellino, che presto si potrà scaricare da AppStore e GooglePlay. Si tratta di un’applicazione che permette il riconoscimento biometrico dei dipendenti basato sull’impronta digitale. Niente più quindi lavoratori che timbrano per altri colleghi e vanno poi a casa, vanno a fare la spesa o vanno dal parrucchiere.

L’idea è stata presentata dal Ministro per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno: “Sono convinta che questo sistema sarà una vera svolta. L’assenteismo ha raggiunto livelli non più sopportabili, come dimostrano le recenti ordinanze di custodia cautelare nei confronti di soggetti che truffano la Pubblica amministrazione”.

Il funzionamento è semplice: ogni amministrazione coinvolta nella sperimentazione è dotata di dispositivi di rilevamento presenze (Drp) e di un server per la gestione degli stessi. Tutti i dipendenti dovranno quindi scaricare l’app sul proprio smartphone, che sarà dotato di lettore impronte digitali, e registrarsi. Una volta arrivati davanti alla sede di lavoro, accedono alla app e inseriscono sul lettore dello smartphone la propria impronta digitale. In seguito, avvicinando lo smartphone al Drp vengono trasmesse le informazioni di identificazione personali al server dell’Amministrazione che potrà poi far entrare il lavoratore in ufficio.

La fase di sperimentazione è già in corso in molti istituti privati e a livelli di costi sarà tutto pienamente finanziato dai fondi strutturali a disposizione del ministero, afferma la Bongiorno. Per quanto riguarda la privacy, va precisato che l’impronta biometrica non viene trasmessa alla Pa che riceve dallo smartphone solo l’abilitazione all’accesso. Non verranno quindi creati archivi locali e nessuno potrà detenere o archiviare i dati delle impronte digitali se non il dipendente stesso. Vedremo se questa nuova rivoluzione tecnologica scoraggerà i famosi “furbetti del cartellino”.

Aggiornato il 27 dicembre 2018 alle ore 13:05