Ndrangheta, bloccata nuova guerra di cosche

È stata fermata la nuova guerra di ‘Ndrangheta fra i clan del Crotonese. La strategia era stata pianificata da tempo. Per queste ragioni, la Procura antimafia di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, ha emesso un provvedimento d’urgenza, ordinando alla Squadra mobile di Crotone e allo Sco (Servizio centrale operativo) di fermare oggi, una ventina di persone ritenute affiliate ai clan Arena-Nicoscia e alle famiglie di Isola Capo Rizzuto e Petilia Policastro.

Le accuse sono pesantissime: associazione di tipo mafioso, tentato omicidio, estorsione, tentata rapina, incendio, porto e detenzione illegale di armi e munizioni e illecita concorrenza con minaccia aggravata dal metodo mafioso. Il territorio era stato bonificato dalla presenza dei clan con la maxi-operazione “Stige”, del gennaio di quest’anno. Quando sono finiti in manette 169 appartenenti ai clan della cosca Farao-Marincola. Indeboliti da arresti, pur di dare il via alla riorganizzazione, le famiglie avevano affiliato nuovi adepti, persino giovanissimi.

Un investigatore, manifestando sconcerto per la giovane età dei nuovi, sostiene di avere “assistito, in diretta, e documentato diverse affiliazioni”. Proprio sui giovani contavano i clan per lanciare una nuova guerra nel Crotonese, con l’obiettivo di controllare le estorsioni e il mercato delle slot machine illegali.

Aggiornato il 20 dicembre 2018 alle ore 12:39