Iss, Ricciardi si è dimesso

Medico, ricercatore, ma anche l’artefice della riorganizzazione dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), il più grande Istituto di sanità pubblica in Italia e in Europa.

È Walter Ricciardi, che ha rassegnato oggi le dimissioni da presidente dell’Iss. Ricciardi da sempre è stato strenuo difensore della vaccinazione da parte del servizio sanitario nazionale, portando avanti questa battaglia anche a fronte delle posizioni espresse dalle forze politiche dell’attuale Governo in merito all’opportunità della reintroduzione dell’obbligo vaccinale, approvata dal parte del precedente ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Una differenza di vedute con l’attuale capo del dicastero con il quale il confronto è rimasto comunque sempre a livello istituzionale.

Ricciardi si è dovuto però anche difendere da accuse di presunti conflitti di interesse da parte di aree no vax. E stato professore ordinario di Igiene e direttore della Scuola di specializzazione di Igiene e Medicina preventiva presso l’Università cattolica del Sacro Cuore di Roma fino ad agosto 2015, quando è stato nominato presidente dell’Iss dopo aver ricoperto la carica di commissario per lo stesso Istituto dal luglio 2014 al luglio 2015. È stato anche membro del Consiglio superiore di sanità e presidente della sua sezione di sanità pubblica dal 2010 al 2014. Sempre nel 2015 è stato inoltre nominato direttore del Centre for Health Policy dell’Organizzazione mondiale della sanità, attivato presso l’Università cattolica di Roma. A giugno 2017 gli è stata conferita l’onorificenza di Commendatore della Repubblica Italiana con decreto del presidente della Repubblica e a novembre 2017 è stato designato quale rappresentante dell’Italia in seno al consiglio esecutivo dell’Organizzazione mondiale della sanità.

Nel maggio 2018 Ricciardi è stato eletto presidente della Federazione Mondiale delle Associazioni di Salute Pubblica (WFPHA). Ma Ricciardi è stato anche l’artefice di una profonda riorganizzazione dell’Istituto, che ha portato l’Iss ad essere articolato in sei dipartimenti, 16 centri nazionali, due centri di riferimento ed un organismo notificato. L’obiettivo voluto da Ricciardi è stato quello di porre decisamente al centro dell’attività dell’Iss la ricerca scientifica. Da qui la creazione dei sei nuovi centri nazionali, tra i quali quello per le tecnologie innovative, per le dipendenze patologiche e per la telemedicina. Ma il restyling dell’Istituto ha anche puntato ad eliminare molti duplicati, tanto che i reparti dell’Iss sono passati da 123 a 50. Sono circa 12mila l’anno gli interventi dell’Iss tra controlli, pareri e ispezioni. Oltre 30 milioni di euro il finanziamento per i progetti di ricerca scientifica nel 2017. Nel 2016 sono stati 119 i progetti internazionali gestiti dall’Iss. Ad oggi, sono 78 i brevetti dell’Istituto, di cui 53 con altri enti di ricerca.

Aggiornato il 19 dicembre 2018 alle ore 13:40