Caro Babbo Natale, ricordo le brevi parole che ti scrivevo per chiederti di farmi trovare sotto l’albero il monopattino, il canotto, la bicicletta, il trenino e quant’altro; sono passati molti anni e molte cose sono cambiate. Oggi, nel mio Paese, i cittadini corrono all’impazzata verso squallidi degradi d’ogni tipo.

Non sanno più essere, non sanno più “vedere”… marciano verso la disperata esistenza di chi pensa di capire mettendo l’impulsività al posto dell’intelligenza. Piaccia o no, le sorti della vita sociale sono anche competenza della politica ma molti, anzi troppi amano pensare di sapere più di quanto sanno; così, tutti paghiamo gli errori di un popolo che si lascia suggestionare da ciarlatani e spacconi, che elegge ad ogni tornata. Anche se in ritardo, sappiamo renderci conto che gli ultimi sbruffoni che abbiamo votato, sono stati incapaci e spesso disonesti ma poi, come in una sequenza comica, votiamo la successiva squadra di sbruffoni, pontificando che “questa sarà la volta buona”.

Repetita iuvant? Sbagliando s’impara? Sembra di no; oggi, si opprime l’intelligenza con la suggestione. Gli onesti sono considerati fessi e si deride chi crede nella correttezza; certi ricchi si sentono intelligenti perché sono ricchi ma, un po’ da idioti, pensano di poter comprare tutto. I programmi politici degli spacconi sembrano fatti apposta per non raggiungere gli scopi dichiarati e per diramarsi in mille incompetenze che facilmente diventano raggiri.

Facciamo un esempio. La spacconeria al Governo pontifica di promuovere lavoro e consumi, dunque, emana regole perché il cittadino versi all’istituzione i soldi che la stessa ridistribuirebbe poi per promuovere quanto “pontificato”; ma non è lapalissiana che tutto ciò sia ridicolo? È come voler colpire un bersaglio attraverso una serie di rimbalzi, anziché puntarlo direttamente.

Perché si scelgono i “rimbalzi”? Beh, è semplice. Dal classico voto di scambio, alla disonesta utilità di assumere parassiti rendendo esuberante il numero degli impiegati pubblici, la politica degli spacconi e dei disonesti ha bisogno di mantenere “affollato” il carrozzone istituzionale che brulica di presidenze, vicepresidenze, sottovicepresidenze, consigli d’amministrazione, enti, vice enti, mini enti, portaborse, reggi borse, vice portaborse, vice reggi borse e via discorrendo.

Le istituzioni pubbliche elargiscono stipendi alla burocrazia per inventare controllori, vice controllori, sottovicecontrollori e mansioni e vice mansioni d’ogni tipo, perché sa che gli stipendi erogati in questo modo, garantiscono voti. Così, invece del prodigio della diminuzione della spesa pubblica, si sceglie d’inventare le estorsioni istituzionali.

Salva i cittadini caro Babbo Natale e metti loro sotto l’albero la voglia di capire che il concreto e subito non esiste e che una rivalsa politica popolare efficace, deve basarsi sull’intelligente capacità di costruire le cose nei tempi necessari. Spacconi e millantatori, tanto quelli che si danno alla politica quanto quelli che fanno chiasso tra il popolo, sono il cancro della società.

Aggiornato il 19 dicembre 2018 alle ore 12:13