Istat: oltre 15mila nascite in meno in un anno

In Italia nascono sempre meno bambini. Nel 2017 sono oltre 15mila in meno le nascite rispetto al 2016, meno 45mila nell’arco di tre anni e quasi 120mila in meno rispetto al 2008. E le previsioni per l’anno in corso non lasciano ben sperare con i dati provvisori dei primi 6 mesi che registrano già un meno 8.400 rispetto allo stesso semestre dell’anno scorso. È la fotografia scattata dall’ultimo rapporto Istat “Natalità e fecondità della popolazione residente. Anno 2017”, presentato oggi a Roma.

Il numero medio di figli per donna continua a scendere toccando l’1,32 contro l’1,46 del 2010. Si stima che il 22 per cento delle attuali donne 40enni, alla fine del ciclo di vita riproduttiva, potrebbe rimanere senza figli. Una percentuale che si raddoppia rispetto all’11,1 per cento stimato per la generazione delle loro mamme (le nate del 1950). Il calo delle nascite si riflette soprattutto sui primi figli: diminuiti del 25 per cento rispetto al 2008. Una tendenza “nuova” che si sta consolidando negli ultimi anni. Diminuiscono sensibilmente i bimbi nati da coppie coniugate (-147mila in soli 9 anni) mentre aumentano quelli nati fuori del matrimonio (+29mila rispetto al 2008). Calano soprattutto i nati da coppie di genitori entrambi italiani (14mila in meno rispetto al 2016 e oltre 121mila in meno rispetto al 2008), ma non solo. Per la prima volta dal 2008 scendono sotto i 100mila i nati con almeno un genitore straniero. Il contributo alla natalità delle cittadine straniere residenti, che finora hanno riempito i “vuoti” di popolazione, si va lentamente riducendo. “Come era nelle aspettative la natalità è ulteriormente in calo. È un fenomeno che va avanti da un decennio ed è dovuto a fattori strutturali. Ma questo non deve far pensare che sia un fenomeno irreversibile e che non si possa intervenire”, ha detto Vittoria Buratta, direttore Statistiche Sociali dell’Istat, durante la presentazione dei dati.

E nel giorno del report Istat il ministro per la Famiglia e le Disabilità, Lorenzo Fontana, annuncia “un codice della natalità che in modo strutturale e definitivo affronti il tema del rilancio demografico”: “Gli ultimi dati Istat – spiega il ministro – confermano l’idea maturata nell’ambito delle nostre analisi tecniche, e cioè che il contrasto alla riduzione della natalità necessita di un piano di interventi strutturale e il superamento delle politiche ereditate dai precedenti governi, che non hanno affrontato in modo sistemico questo fenomeno”. Sui dati è intervenuto anche il vicepremier Luigi di Maio sottolineando che il calo delle nascite in Italia “è un dramma che va avanti da anni” ed è necessario “invertire il trend”.

Aggiornato il 28 novembre 2018 alle ore 17:41