Decreto Sicurezza, Salvini: “È un regalo agli italiani”

martedì 6 novembre 2018


Oggi in Senato si discute il Decreto Sicurezza. Fino alle 13 è stata chiesta una sospensione per la presentazione di un emendamento. Su iniziativa del sottosegretario all’Interno Nicola Molteni. Si tratta di una decisione che prelude la fiducia sulla base di un maxiemendamento preparato ieri. Il Pd si è dichiarato fermamente contrario alla sospensione. La verità è che all’interno del M5S la questione della fiducia è condizionata all’accordo sulla prescrizione. Il ministro dei Rapporti col Parlamento Riccardo Fraccaro non metterà la fiducia sul “provvedimento leghista” fino a quando non sarà siglato un accordo sulla decorrenza dei termini. Si tratta di un emendamento inserito dai pentastellati nel Ddl anticorruzione. Ma il vicepremier Matteo Salvini tira dritto. Ha parlato ai microfoni di “Rtl 102.5”. “Prevedo – ha detto – che il Decreto Sicurezza passi oggi e sarà un passo in avanti per la sicurezza degli italiani. Di delinquenti italiani ne abbiamo abbastanza. Nel dl sicurezza e immigrazione che donerò agli italiani ci saranno regole più severe per i delinquenti”.

Critico l’ex ministro dell’Interno Marco Minniti. L’esponente del Pd è intervenuto su “Radio Capital”. “Tutto quello che può avvenire – ha dichiarato – perché questo decreto non diventi legge dello Stato lo considero importante: ma alla fine questa maggioranza litigiosa troverà un punto di equilibrio a danno del Paese”. Ma cosa prevede, nel dettaglio, il decreto. Sul fronte immigrazione, il decreto immagina il raddoppio dei tempi di trattenimento nei Centri di permanenza per il rimpatrio: da 90 a 180 giorni; l’abrogazione dei permessi di soggiorno per motivi umanitari sostituiti con permessi per meriti civili o per cure mediche o se il Paese di origine vive una calamità naturale. Il decreto prevede l’ampliamento dei reati che provocano la revoca del permesso di rifugiato: violenza sessuale, spaccio di droga, violenza a pubblico ufficiale; la revoca della protezione umanitaria ai cosiddetti “profughi vacanzieri”; l’esclusione del gratuito patrocinio nei casi in cui il ricorso è dichiarato improcedibile o inammissibile.

Le spese processuali non saranno più a carico dello Stato. Per quanto riguarda le “disposizioni in materia di sicurezza pubblica, prevenzione e contrasto al terrorismo e alla criminalità mafiosa”, il decreto prevede una stretta sul noleggio di furgoni che potrebbero essere utilizzati per attentati terroristici; l’estensione del Daspo per i sospettati di avere a che fare con il terrorismo internazionale; mentre per gli stranieri considerati una minaccia per la sicurezza nazionale scatterà la revoca della cittadinanza. Il dl prevede anche il potenziamento degli organici dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alle mafie; la possibilità per il personale della polizia locale di accedere alla banca dati interforze delle forze di polizia; l’estensione del Daspo urbano anche ad aree quali mercati e fiere.


di Redazione