Tutti a Vienna!

Anche quest’anno l’Economist Intelligence Unit ha pubblicato il Global Liveability Index, una classifica che prende in considerazione 150 città del mondo e che, basandosi su 30 parametri raggruppati in 5 categorie (stabilità, sistema sanitario, ecosostenibilità, istituzioni culturali, sistema scolastico e infrastrutture), si occupa di individuare le metropoli più o meno vivibili del mondo su una scala di punteggio da 0 a 100.

La medaglia d’oro quest’anno è stata assegnata a Vienna, la capitale austrica patria di Strauss e della Sacher Torte, del Prater e dei castelli degli Asburgo, con un punteggio di 99,1. Il tutto a sorpresa, poiché è la prima volta che una città europea riesce a conquistare la vetta mentre per ben sette anni consecutivi il primato era stato conferito a Melbourne, la splendida città sulla costa sud-orientale dell’Australia, che invece quest’anno si attesta al secondo posto.

Negli ultimi anni le città europee erano state colpite dalla minaccia del terrorismo sempre più diffusa - spiegano gli esperti che hanno preparato la classifica - mentre ora sembrano tornate alla normalità”.

Proprio l’abbassamento della minaccia terroristica, unito ad un basso tasso di criminalità, hanno decretato il sorpasso. Dopo Vienna e Melbourne, il terzo posto va a Osaka, in Giappone, seguita da Calgary, in Canada e, il quinto posto, a Sydney, di nuovo in Australia. Al sesto posto c’è Vancouver, tra le città più popolate e multiculturali del Canada, mentre la settima posizione è occupata, a pari merito, da Tokyo e Toronto.  Per trovare un’altra città europea in classifica bisogna scendere al nono posto dove si attesta Copenaghen, la capitale danese. Chiude la classifica Adelaide che conferma le australiane come le città tra le più vivibili del mondo, con tre presenze tra le prime dieci: i ricercatori, infatti, nel loro rapporto hanno sottolineato come siano privilegiate le città con meno abitanti e con un buon tasso di attività ricreative. Ed è proprio il caso dell’Australia e anche del Canada che hanno un tasso di densità abitativa di 3,2 e di 4 persone per chilometro quadrato.

Dalla top ten, rispetto al 2017, escono quattro città, Amburgo, Helsinki, Perth e Auckland, ma non a causa di un peggioramento dei parametri di vivibilità, quanto per il miglioramento delle città concorrenti.

In fondo alla classifica, la peggiore città in assoluto dove vivere nel 2018 è Damasco, la capitale della Siria preceduta da Dhaka, capitale del Bangladesh, e Lagos, capitale della Nigeria: come affermano i redattori dello studio “le città di Medio Oriente, Africa e Asia sono penalizzate da violenza, criminalità, insurrezioni civili, terrorismo o guerre”.

Ma come si sono piazzate le città del “Belpaese”? Per trovare la prima città italiana bisogna scendere al 46esimo posto dove si attesta Milano, mentre Roma è ancora più bassa, 55ª.  Se è vero che “mal comune mezzo gaudio”, ci possiamo consolare considerando che anche le altre grandi metropoli e capitali economiche e finanziarie non si piazzano molto meglio: Londra è solo 48ª e tra le città americane, New York è al 57esimo posto. Meglio solo i cugini d’Oltralpe con Parigi al diciannovesimo posto.

In generale, l’indice ha comunque messo in evidenza che su larga scala la vivibilità globale è migliorata, passando da un punteggio medio di 74,8 a 75,7: un semplice numero, certo, ma che solleva le speranze di molti che, come noi italiani, per ora sono lontani dalla vetta!

Aggiornato il 17 ottobre 2018 alle ore 11:24