“Brexit sbagliata”, ma italiani non rinunciano a Gb

Quasi la metà degli italiani (il 63% tra i giovani) ritiene che la scelta dei britannici di uscire dall’Ue sia “sbagliata” e dettata più dalla pancia che dalla testa. Ma nessuno vuole ipotizzare un divorzio doloroso con un Paese dove sono andati in tanti (1 su 2) e che identificano con la regina e Londra, simboli di orgoglio nazionale e multiculturalismo. La fotografia di quello che pensano gli italiani del Regno Unito e la Brexit è stata scattata dall’Ambasciata Britannica a Roma con un’indagine dell’Swg.

Un’istantanea che non nasconde i timori per un mancato accordo - 4 su 5 lo riterrebbero “dannoso” - ed una presa di distanza da una decisione che il 47% giudica sia stata “sbagliata”. Con i più (3 su 4) che sperano nel mantenimento di una stretta collaborazione tra Uk e Ue. Ma che non fa diminuire quella ‘voglia di Inghilterra’ che da generazioni conquista tanti, soprattutto i giovani: oltre il 70% afferma di avere voglia di andarci, o tornarci, per turismo, studio o lavoro. E la maggior parte (4 su 5) di chi già vive lì, parla bene della sua esperienza, soprattutto tra i giovani (18-24 anni). Certo, il divorzio non piace.

Ma gli italiani riconoscono i benefici che potrà avere il regno di Sua Maestà: per oltre il 50% dei mille intervistati dal sondaggio, Londra potrà controllare meglio i suoi flussi migratori, avere una gestione nazionale delle proprie risorse fiscali e contare su un rilancio dell’occupazione (lo pensa il 45%). “Sono colpita da questi dati: dal fatto che almeno un italiano su due abbia detto di essere stato nel Regno Unito e l’86% ci tornerebbe. Vuol dire che sono stati bene”, ha commentato l’ambasciatore britannico a Roma, Jill Morris, che ha colto l’occasione per ribadire le rassicurazioni per gli italiani dopo l’uscita dall’Ue. “Vogliamo continuare a tutelare i loro diritti affinché continuino a vivere la loro vita in Uk come prima”. “Nonostante le comprensibili incertezze per l’avvio” del divorzio, è comunque “incoraggiante avere il riscontro di una considerevole maggioranza di italiani che continua ad avere legami strettissimi”, ha proseguito Morris, dicendosi anche convinta che “l’accordo con l’Ue ci sarà: quello che ci unisce è più di quello che ci divide” e “spero che domani, dal vertice di Salisburgo, arrivi un segnale positivo” per i negoziati con Bruxelles.

Aggiornato il 18 settembre 2018 alle ore 17:59