Dazi, i prodotti “made in Usa” costeranno di più

Ora l’Europa sui dazi sui prodotti “made in Usa” fa sul serio. Oggi entrano in vigore le contromisure dell’Unione europea ai dazi imposti dagli Stati Uniti contro le esportazioni di alluminio e acciaio del vecchio continente. Per queste ragioni, è probabile che marchi celebri come i jeans Levi’s o le motociclette Harley-Davidson rischino di costare un po’ di più. Nella lista dei prodotti statunitensi a cui si applicherà un dazio del 25 per cento figurano, inevitabilmente, una serie di prodotti legati all’alluminio e all’acciaio. Ma la Commissione europea ha deciso volontariamente di colpire anche altri simboli storici dell’America: dal bourbon al whisky, dai sigari alle sigarette, dai magliette di cotone ai succhi d’arancia e di mirtillo, dal riso parboil al mais confezionato, dalle imbarcazioni e yacht, alle canoe, persino alle carte da gioco. Il valore complessivo delle esportazioni americane sottoposte alla controffensiva europea è di 2,8 miliardi di euro.

Ma esiste un’altra lista, già pronta, di prodotti da 3,5 miliardi di euro, con i dazi che entreranno in vigore se l’Organizzazione mondiale del commercio dovesse ragione all’Europa sul ricorso presentato contro gli Stati Uniti. Appena un paio di giorni fa, la commissaria del Commercio Cecilia Malmstrom, ha detto che “la decisione unilaterale e ingiustificata degli Stati Uniti di imporre tariffe su acciaio e alluminio contro l’Ue non ci ha lasciato altra scelta. Le contromisure sono proporzionate e pienamente in linea con le regole del Wto”. Ma, a questo punto, è molto probabile una nuova offensiva di Trump. L’Unione europea teme, infatti, la scure dei dazi sulle automobili. Secondo il Wall Street Journal, dopo una serie di incontri con l’ambasciatore americano a Berlino Richard Grennel, le principali case automobilistiche tedesche sono sostengono l’ipotesi di azzerare i dazi nel settore auto sia in Europa che in America.

Aggiornato il 22 giugno 2018 alle ore 15:05