Ventenne ucciso a Genova, Gabrielli annuncia i “taser”

martedì 12 giugno 2018


Sull’omicidio di Jefferson Tomalà intervengono Matteo Salvini e Franco Gabrielli. Il ventenne originario dell’Ecuador è stato ucciso domenica a Genova dalla polizia, nel corso di un trattamento sanitario obbligatorio. Il giovane ha accoltellato un poliziotto. Dopodiché, è stato colpito a morte da un secondo agente. Il ministro dell’Interno Salvini e il capo della polizia Gabrielli assumono posizioni diverse. Salvini si concentra sulla difesa della polizia. Gabrielli manifesta la propria solidarietà al collega poliziotto, ma sottolinea anche l’amarezza davanti alla tragedia. “Non solo da ministro – scrive Salvini su Twitter – ma da cittadino italiano e da papà sarò vicino, in ogni modo possibile, a questo poliziotto che ha fatto solo il suo dovere, salvando la vita a un collega”. L’hastag è inequivocabile: #iostoconchicidifende. Il prefetto Gabrielli ha fatto visita all’agente ricoverato all’ospedale San Martino: “Ho trovato bene entrambi gli agenti – ha detto Gabrielli – il collega ferito è ancora con i postumi del fatto. Ringrazio i medici e la struttura sanitaria per la cura dell’aspetto chirurgico, ma anche per quello psicologico, molto importante. Vale anche per il giovane collega, che è stato risolutivo, anche se queste vicende lasciano sempre un aspetto di amarezza. Perché, quando muore una persona, anche se è una persona che delinque, che si è posta in una condizione di offesa nei nostri confronti, credo che non sia mai una cosa positiva e mi fa piacere che di questo ne abbia contezza anche il collega, perché mai dobbiamo perdere quel profilo di umanità che, alla fine, contraddistingue la nostra attività. Ovviamente, siamo molto fiduciosi nell’iter giudiziario. Abbiamo massima assoluta e completa fiducia nei confronti del loro operato”.

Gabrielli ha annunciato che “presto i poliziotti avranno in dotazione i taser, le pistole elettriche, che consentiranno di agire in ulteriori condizioni di sicurezza e potranno non arrecare danno eccessivo alle persone in certi interventi”. Frattanto, la procura continua ad indagare. Sono due le persone iscritte nel registro degli indagati. Innanzitutto, la vittima, indagata per tentato omicidio, ma il cui fascicolo è stato archiviato per via del decesso. E poi l’iscrizione, come atto dovuto, dell’agente che ha sparato dopo aver visto aggredire il proprio collega. Il pubblico ministero Walter Cotugno intende accertare l’uso legittimo della pistola dell’agente, la procedura dell’intervento. Soprattutto, in relazione all’uso dello spray urticante. Oggi a Sestri Ponente è previsto un corteo per ricordare Jefferson Tomalà.


di Ugo Elfer