La verità nascosta di Macerata

Esiste una terribile verità (semi)nascosta che fra non molto potrebbe venire svelata sui terribili accadimenti di Macerata. Quando la gente si renderà conto che probabilmente la ragazza di 18 anni è morta di overdose a casa del complice “negro” di uno spacciatore “negro” anche lui e che i due “rifugiati” hanno fatto scempio del cadavere perché si sono fatti prendere dal panico (magari perché avvezzi a cose del genere nelle tribù dei Paesi di provenienza?) il corto circuito - tra la realtà dura e triste come è e quella “percepita” che invece tende a proiezioni ideologiche pre-elettorali - provocherà un senso di frustrazione e di impotenza tale da rendere inutili tutte le successive speculazioni politiche. Le richieste di inasprimento pene e di differenziazione delle aggravanti dei reati a seconda che li compia un italiano o un clandestino rimarranno echi di cose che si dicono in questi giorni. Anche perché leggi di siffatta portata anticostituzionale difficilmente verrebbero neanche firmate dal capo dello Stato. E in ogni caso sarebbero sicuramente “distrutte” in un secondo momento dalla Corte costituzionale. Esattamente come è accaduto ai vari pacchetti sicurezza che si sono succeduti nel tempo. Da quelli di Clemente Mastella a quelli di Roberto Maroni.

Quel senso di impotenza misto a frustrazione di chi per qualche giorno avrà prestato fede alle sirene politiche securitarie rimanderà inevitabilmente indietro la notizia nella categoria delle disgrazie.  Che, al massimo si potrà dire, si sono moltiplicate da quando l’Italia è stata bene o male invasa da questa ondata di profughi. E quando si scoprirà che l’attentatore folle, stavolta italiano, il presunto giustiziere anti immigrati - cui già gli ultrà di calcio di quasi tutte le squadre di calcio hanno in procinto di dedicare striscioni allo stadio - rischia di farsi molti più anni di carcere dei complici della dissezione del cadavere della ragazza allora la gente urlerà davanti alle telecamere. E chiederà di vendicarsi con giustizia sommaria. E noi italiani, elettori di qualunque partito o anche non elettori, potremmo permettere un ulteriore strame del buon senso, del raziocinio e dello stato di diritto in nome di questo irrazionale e oscuro terrore più indotto che percepito? La stessa paura irrazionale dei film horror?

Sarà veramente difficile ragionare quando tutto intorno si agiterà istericamente. E quando le tv ammiccheranno per ricavarci l’audience. E i giornali le copie. Però la realtà e l’evidenza, di una giovane tossicodipendente andata incontro a un infelice destino, dovrebbe suggerire di smetterla di usare ogni evento tragico di cronaca nera a fini elettorali. Nonché come scorciatoia per rilanciare l’editoria italiana in crisi di credibilità da un decennio come minimo. Chissà, dunque, come andrà a finire questa campagna elettorale. C’è un’atmosfera weimeriana che incombe. Magari sono solo i riflessi inconsci e subliminali della serie televisiva “Babylon Berlin”. Dove le atmosfere “noir” ovviamente abbondano. Vallo a sapere.

Aggiornato il 08 febbraio 2018 alle ore 08:17