Defibrillatore: una macchina perfetta, come un medico

Una macchina perfetta, che costa mille euro, come un telefonino di lusso ma che è in grado di salvare la vita: il defibrillatore dovrà arrivare obbligatoriamente a partire da luglio in tutti i luoghi dove si fa sport, anche quelli amatoriali, ma non è una sorpresa. È a partire dalla Legge Balduzzi del 2012 che si aspetta l’arrivo di questo provvedimento. A spiegarlo è Giuliano Altamura, già primario di cardiologia all’Ospedale Pertini di Roma e fondatore dell’associazione “Insieme per il cuore” impegnata da anni proprio per la diffusione della cultura della salute cardiaca e per la realizzazione di progetti che hanno lo scopo di organizzare reti di assistenza e di emergenza cardiache, anche con l’uso diffusione dei defibrillatori. 

L’utilizzo è estremamente semplice anche se è buona norma seguire un corso - spiega - perché assieme all’uso dello strumento vengono insegnate anche le manovre di rianimazione. I corsi si chiamano Blsd, Basic Life Support & Defibrillation, di primo soccorso con l’uso del defibrillatore semiautomatico. In caso di necessità, se ci si trova di fronte a una persona che potrebbe avere un problema cardiaco, serve avvicinarsi, scuoterlo per vedere se reagisce. In caso contrario si scopre il petto, si applicano le placche e sarà la macchina a verificare se il cuore ha bisogno di una scarica. Sarà ancora la macchina a dire cosa fare: allontanarsi dal paziente e spingere il pulsante. Subito dopo la scarica elettrica sarà ancora il defibrillatore a monitore se il cuore ha ripreso il suo normale battito e a dare indicazioni rianimatorie nell’attesa che arrivi il personale medico’’.

In sostanza, la macchina è in grado di mandare il segnale elettrico al cuore per fare in modo che i ventricoli possano pompare bene il sangue nel cuore, invece di fibrillare. Una condizione che porta alla morte o a danni cerebrali gravi se non si interviene velocemente. Ed è la stessa macchina, con batterie che durano 4 anni, a controllare da sola ogni giorno la sua efficienza.

‘‘Fino ad ora molti defibrillatori - spiega Altamura - sono stati resi disponibili grazie allo sforzo di associazioni, come è avvenuto nei Tribunali di Roma, o alla Stazione Termini, dove alcune persone sono state salvate così”.

Aggiornato il 27 giugno 2017 alle ore 15:36