Divorzio in un giorno: Meloni liquida Giambruno

venerdì 20 ottobre 2023


La serietà, la responsabilità, il rigore. Il senso dello Stato e del ruolo prevalgono sul privato. Come diversamente commentare l’annuncio shock di Giorgia Meloni che, a quanto pare, ha reagito ai fuori onda di Striscia la notizia su Canale 5 del compagno Andrea Giambruno con un addio via X, che ora invade le pagine dei giornali nei giorni più critici? “La mia relazione finisce qui. Lo ringrazio per gli anni splendidi che abbiamo trascorso insieme, per le difficoltà che abbiamo attraversato, e per avermi regalato la cosa più importante della mia vita, che è nostra figlia Ginevra” ha scritto la premier sul social. “Le nostre strade si sono divise da tempo, ed è arrivato il momento di prenderne atto”, ha aggiunto la presidente del Consiglio a proposito del suo rapporto con il giornalista di Mediaset. Una dichiarazione di impeto, più che gelosia sa di contrarietà, il bisogno di uscire dal cono dei pettegolezzi che potrebbe indebolirla in un momento difficile.

Ma cosa era successo? Da mesi Andrea Giambruno è preso di mira dalla stampa maliziosa in cerca di scandali. Il giornalista di Mediaset, che conduce il programma Diario del giorno, è stato reiteratamente criticato per ogni minima uscita. Dalla “transumanza” per indicare le migrazioni apocalittiche ai commenti sulla libertà femminile a proposito di alcuni casi di cronaca nera. Fino a che, dopo un’overdose di caricature di Maurizio Crozza, nel fuorionda rilanciato dalla brigata di Antonio Ricci il “fidanzato speciale”, come lo chiamano, se ne è uscito con frasi, epiteti e atteggiamenti dichiaratamente trash. E con una battuta maliziosa verso una collega: “Sei intelligentissima, perché non ti ho incontrato prima?”. Cosa c’era di meglio per le vestali del sessismo a caccia di accuse che avventarsi sulla scivolata di Giambruno? Oppure davvero il compagno della premier ha offeso la prima donna italiana?

A me sembrano cavolate, sinceramente. Si vedeva da lontano un miglio che era uno scherzo, cioè la caricatura della caricatura. Con quello che si vede sui media di ciuffi, pacchi e altre volgarità della premiata ditta dei generi, denunciare Giambruno per sessismo fa ridere. Di certo, invece, proprio non va alla compagine progressista che in capo allo Stato ci sia una coppia normale, che funziona, che si mostra in pubblico unita, con una bimba di sei anni stupenda. Una coppia etero, poi, diamine! Caccia serrata. Come alla sorella di Giorgia, Arianna Meloni, al marito-cognato Francesco Lollobrigida. Lo facevano già ai tempi della Democrazia cristiana, le streghe-femministe arrabbiate. Fecero inseguire le mogli della Repubblica e spiare i mariti. Se non cadevano per letti, tradimenti e privato, le facevano parlare in modo da mettere in difficoltà i leader. Come escogitò Gianna Preda con la moglie di Amintore Fanfani. O come fecero con Donna Vittoria Leone fino al tentativo di impeachment per il consorte capo di Stato. Fino a Silvio Berlusconi, esempio del calvario falso e pruriginoso mentre a sinistra sdoganavano ogni liberticidio Lgbt. Obbiettivo: la rottura del matrimonio con Veronica Lario.

Personalmente non ci trovo nulla di scandaloso in ciò che ha detto pubblicamente Andrea Giambruno. Trovo molto più volgare e pericolosa la morale che ad ogni ora viene propagandata sui media, che libera ogni estremismo dei generi, che legittima comportamenti estremi, che battezza l’omosessualità come la dimensione normale, tutto il resto è violenza, volgarità e minaccia. Se dovessimo valutare chi amiamo e chi ci appartiene come compagno, amico, partner o padre con “il tagli e cuci” omofobico televisivo e con il galateo al rovescio delle sinistre dovremmo mandare al rogo tutto il genere umano. I rapporti si valutano dentro, nelle relazioni imperscrutabili, private e intime, in cui nessun giornale o istituzione ha il diritto di ficcare il naso e la calunnia. A parte forme di reato.

Tuttavia, ha fatto bene Giorgia a sottrarsi allo stillicidio, sperando che ci risparmi la frasetta in voga per cui “non si offende la donna”, perché se c’è chi ha reso le donne una mattanza è proprio questa cultura di due pesi e due misure. Insomma, contenti? Si è rotta un’altra famiglia. Immagino i commenti del tipo “vogliono fare gli etero, i cattolici, ma non se ne salva uno”. Così la pensano i padroni del politicamente corretto, che stanno mettendo a soqquadro il mondo. Ci vorrebbe un’inchiesta vera e reale per mostrare che in Italia le famiglie sono state “tutte” divise, dove non arrivano la calunnia e lo scandalo arriva la manipolazione, arriva ogni forma surrettizia di intimazione. Ormai si nasce e si muore senza parole. Chi si ama si nasconde. Chi è normale, lo nega. Speriamo che anche Andrea Giambruno sia lungimirante e faccia silenzio, riservando al privatissimo il suo futuro sentimentale. Ora conta il ruolo attendibile e inattaccabile e dunque si può calare il sipario sulla famiglia. Che tuttavia resta un caposaldo, anche se oggi è ciò che si cerca di sgretolare. In concomitanza con l’annuncio della premier, infatti, si è celebrato il divorzio brevissimo. Se il Partito comunista italiano conquistò il sorpasso con la legge sul divorzio, oggi con il divorzio breve e la dissacrazione conservatrice sperano di restare a galla. Ci si potrà separare e divorziare anche in un giorno, come ha detto ironicamente Fiorello chiamando al telefono la Meloni: “Giorgia, stai serena, ti puoi divorziare subito”. Senza contare che Giorgia Meloni e Andrea Giambruno non sono nemmeno sposati.

E ora che dirà più la leader di Fratelli d’Italia rispetto al suo slogan “sono donna, sono madre, sono cristiana”? Dobbiamo pensarci. Non all’indietro, ma in avanti e, a mio parere, dobbiamo trovare soluzioni che siano politiche per non cadere nell’unica via del politicamente corretto in ogni privato e a dividere così i fronti per cui valgono solo l’odio e il conflitto. È una guerra, lo sappiamo.


di Donatella Papi