Alluvione Emilia-Romagna: tra aiuti e sciacalli

Dovranno restare in custodia cautelare in carcere i due coniugi di origine albanese – lui 39 anni, lei 33 – che domenica sono stati arrestati dalla polizia a Fornace Zarattini, frazione a due passi da Ravenna, con l’accusa di aver rubato 5.500 euro a una coppia di ultrasettantenni alluvionati. Questa la decisione del gip, Andrea Galanti, dopo aver convalidato gli arresti dei due – come richiesto dal pm, Angela Scorza – per l’episodio di sciacallaggio. Il gip ha parlato di un’azione “spregiudicata e risoluta”, che ha sfruttato un’“emergenza collettiva per bieche finalità veniali”.

Nel frattempo, “è prevista l’assegnazione ai nuclei familiari di un contributo, per l’autonoma sistemazione, di 400 euro per i nuclei monofamiliari, 500 per le famiglie con due persone, 700 per quelle con tre, 800 per quelle con 4, fino a un massimo di 900 euro mensili. Qualora siano presenti portatori di handicap o disabili è concesso un contributo aggiuntivo di 200 euro mensili per ognuno dei soggetti indicati”: così il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, nella sua informativa urgente alla Camera sull’alluvione in Emilia-Romagna.

Musumeci, tra le altre cose, ha parlato pure del provvedimento sulla sospensione dei mutui per i cittadini delle zone colpite e le spese per i funerali. E ancora: “Dal punto di vista idrogeologico diverse sono state le aste fluviali che hanno avuto criticità e che hanno interessato complessivamente 23 fiumi, oltre 30 frane e 500 strade chiuse per allagamenti o smottamenti. Sono state evacuate 23mila persone. Il transito dovrebbe riprendere regolarmente nelle prossime ore e restano chiuse 622 strade, molte delle quali secondarie. La maggior parte delle linee ferroviarie dovrebbe essere riattivata entro inizio giugno”.

Restando nel Ravennate sono stati recuperati sei ordigni a loro volta messi in sicurezza dai militari, che stanno procedendo alla bonifica. Si tratta, nello specifico, di ordigni inesplosi che risalgono alla Seconda guerra mondiale. Sul tema, Coldiretti ha mostrato preoccupazione per l’incolumità degli agricoltori. Infatti, se toccati inavvertitamente o se rimossi in modo inadatto i residuati bellici potrebbero creare dei pericoli. Coldiretti, quindi, ha invitato alla massima prudenza. Allo stesso tempo, Giovanni Lafirenze, referente del dipartimento ordigni bellici inesplosi dell’Associazione nazionale vittime civili di guerra, ha puntualizzato: “Quando le acque si ritireranno, compariranno ordigni nelle strade, nei parcheggi, nei parchi e i cittadini devono sapere come comportarsi”. Intanto l’Esercito ha diffuso una locandina informativa con le fotografie degli ordigni più comunemente rinvenuti. “Invitiamo alla massima prudenza – ha sottolineato Lafirenze – durante le operazioni di soccorso ma soprattutto dopo, quando le acque si ritireranno. Il rischio di ritrovare ordigni è altissimo, perché questi sono territori dove in passato sono venuti alla luce numerosi residuati bellici, spesso dai canali. Anche le zone coinvolte nelle frane sono ad alto rischio”.

Infine, nessun allarme per adesso sulla situazione sanitaria nelle aree colpite dal maltempo in Emilia-Romagna. Questa la sintesi della riunione della task force sull’alluvione dell’Istituto superiore di sanità (Iss), con il reparto Qualità dell’acqua e Salute e il dipartimento Malattie infettive dell’Istituto.

Luca Lucentini, direttore del reparto Qualità dell’acqua e salute dell’Iss, ha ammesso che per ora “non sussistono situazioni di allarme sanitario. Abbiamo condiviso le informazioni rese disponibili dall’Arpae, l’Agenzia regionale di protezione dell’ambiente, e dalle Asl, con le quali c’è piena collaborazione e un aggiornamento continuo, verificando l’assenza di allarmi nel medio periodo, e riscontrando l’efficacia delle misure di prevenzione poste in essere”. Sul medio e lungo periodo per Lucentini “si dovrà intensificare la prevenzione anche in termini di comunicazione. Lavoreremo in questa direzione insieme alle agenzie ambientali, le strutture ospedaliere e ii servizi idrici”.

Aggiornato il 24 maggio 2023 alle ore 17:32