Naufragio Cutro: Meloni incontra i parenti delle vittime

Incontro a Palazzo Chigi del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni con alcuni parenti delle vittime e superstiti della tragedia di Cutro. In rappresentanza del Governo, come riportato in una comunicato di Palazzo Chigi, anche il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Il premier, oltre a rappresentare ai presenti la propria vicinanza personale e quella dell’Esecutivo, assicura il massimo impegno per soddisfarne le richieste.

“Grazie per la vostra presenza e per la chiarezza con la quale avete esposto i vostri drammi e le vostre richieste” è il commento di Meloni. Il presidente, sottolinea la nota, “ha garantito che proseguirà la ricerca delle salme, incluse quelle presumibilmente imprigionate nel barcone, ancora incagliato sul fondale. Ha assicurato, inoltre, l’impegno diplomatico dell’Italia in sede Ue per dare seguito alle richieste di accoglienza e di ricongiungimento in altri Paesi europei, in particolare in Germania; per un Afghanistan libero e rispettoso dei diritti umani, in particolare di quelli delle donne; per superare le diverse crisi che hanno colpito Pakistan, Palestina e Siria”.

IL PREMIER TIME

Un no al Mes e alla direttiva sulle case green. Senza dimenticare la lotta ai trafficanti di migranti. Parole e musica di Giorgia Meloni: il presidente del Consiglio, nel suo primo premier time tenutosi ieri, spiega: “Finché ci saranno partenze su barche in pessime condizioni e con pessime condizioni meteo, ci saranno perdite di vite – questo il suo intervento in risposta all’interrogazione di Riccardo Magi, segretario di +Europa – bisogna investire sulle rotte legali, ed è esattamente il lavoro che sta facendo il Governo. La nostra coscienza è a posto, spero che chi attacca l’Esecutivo, ma non dice una parola sugli scafisti, possa affermare lo stesso”. Meloni, tra l’altro, si stupisce che “per fini politici si finisca per mettere in discussione l’onore e l’operato di persone che rischiano la vita tutti i giorni” per salvare delle vite umane e pure l’onore del Paese.

Poi arriva il discorso sulla sostenibilità ambientale. E su un approccio della squadra al Governo che “non ci impedisce di fare valutazioni critiche su iniziative legislative comunitarie che a nostro avviso, se non vengono opportunamente rimodulate, rischiano di danneggiare il nostro tessuto economico: è il caso, ad esempio, della proposta di direttiva sulle cosiddette case green”. Un testo, va avanti il presidente del Consiglio, “che a nostro avviso prevede obiettivi temporali, che non sono raggiungibili per l’Italia, il cui patrimonio immobiliare è inserito in un contesto diverso da altri Stati membri per ragioni storiche, di conformazione geografica. L’azione negoziale italiana in sede di Consiglio europeo aveva consentito di rivedere le tempistiche di adeguamento delle prestazioni energetiche degli edifici, per renderle più graduali e meno stringenti e in modo di garantire la possibilità di esenzione per alcune categorie”. Con il recente voto il “Pe ha ritenuto di inasprire ulteriormente il testo iniziale e questa scelta, che consideriamo irragionevole, mossa da un approccio ideologico, impone al Governo di continuare a battersi per difendere gli interessi dei cittadini e della nazione”.

Ancora Meloni: “Gli italiani non hanno scelto un Governo composto da pericolosi negazionisti climatici. Riteniamo che, nel rispetto degli impegni internazionali assunti sulla riduzione delle emissioni clima-alteranti, si debba mantenere un approccio pragmatico e non ideologico. La sostenibilità ambientale non deve essere mai disgiunta dalla sostenibilità economica e sociale. Una volta definiti i target di riduzione delle emissioni, deve essere assicurata neutralità tecnologica”.

A seguire, Meloni ricorda: “Abbiamo messo in campo una serie di azioni: dal decreto sulle comunità energetiche, fino all’attivazione di una cabina di regia sulla crisi idrica per prevenire il fenomeno prima che deflagri. Perché la situazione non è messa proprio bene, per come l’abbiamo trovata. Sul tema del gas naturale, il Governo lo considera come un vettore verso la transizione e un vettore per una maggiore autonomia e per contribuire alla realizzazione del nostro progetto strategico dell’Italia come hub europeo dell’energia”.

La leader di Fratelli d’Italia, in più, segnala: “Finché ci sarà un Governo guidato da me, l’Italia non potrà mai accedere al Mes. E temo che non potranno accedere neanche gli altri”. E puntualizza: “Il nostro obiettivo è consegnare una terra più pulita alle nuove generazioni, ma senza devastare il nostro sistema produttivo, senza creare nuovi disoccupati. L’Italia condivide gli obiettivi della doppia transizione, da quella verde a quella digitale, ma la stessa parola transizione dice che va fatto con gradualità e realismo. Per evitare la deindustrializzazione. È un fatto – rimarca – che la semplice incentivazione all’elettrico rischia di delocalizzare la produzione automobilistica in Paesi extra Ue, dove gli impianti vengono realizzati con processi inquinanti”. Con il rischio di incorrere in criticità come lo “smaltimento delle batterie e l’estrazione di materiali necessari a produrre” con sistemi inquinanti. Da qui l’affermazione sull’intenzione che ha il Governo, ossia “percorrere la strada della neutralità tecnologica”.

Aggiornato il 16 marzo 2023 alle ore 16:06