Emilia-Romagna: rossa e con le carceri affollate

È la regione per eccellenza con una tradizione progressista e di sinistra. Come dice la canzone, Emilia-Romagna “sognante fra l’oggi e il domani”… “vera, aperta, finta, strana, chiusa, anarchica, verdiana”. La regione dove abita la neo-segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein; ma è la regione dove risiede, e di cui è presidente anche il suo principale antagonista, Stefano Bonaccini; a Bologna c’è il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana; a Bologna troviamo un sostenitore di Elly Schlein, Romano Prodi; non molto lontano, a Ferrara, c’è un altro potente sostenitore: Dario Franceschini. A Bologna nasce e si afferma un nuovo o indicato come tale movimento, quello delle “sardine”. Bologna – la cosa non guasta – è pure sede di una buona facoltà universitaria di Giurisprudenza: vi hanno insegnato e vi insegnano tuttora delle eccellenze.

L’Emilia-Romagna, inoltre, detiene un altro primato, questo sgradevole: non sarebbe male se Schlein, Bonaccini, Zuppi, Prodi, Franceschini, altre e altri che possono (e siccome possono, dovrebbero), operassero per farne a meno. L’Emilia-Romagna è la regione dove ci sono le carceri più affollate d’Italia. La regione con più persone detenute. Lo attesta un report diffuso in questi giorni dall’associazione “Antigone”. I rappresentanti di questa associazione, durante la loro periodica attività di monitoraggio, hanno visitato gli istituti penitenziari di Bologna, Ferrara, Modena, Piacenza, Reggio Emilia, Forlì, Ravenna e Rimini, la casa di reclusione di Parma, la casa di lavoro di Castelfranco Emilia, l’Istituto penale minorile a Bologna. Secondo “Antigone”, al 31 dicembre le persone detenute in Emilia-Romagna erano 3.407; 153 delle quali sono donne. E poi sono 2.561 i condannati in via definitiva; 846 i detenuti potenzialmente innocenti e in attesa, in carcere, di sapere quale sarà il loro destino. Non è male.

In parallelo al sovraffollamento si registra carenza del personale giuridico-pedagogico. Alcune strutture, secondo “Antigone”, sono datate, le celle arredate con mobilio inadeguato, alcune prive di docce e acqua calda. A Parma, per esempio, c’è assenza di riscaldamento. E carenza di personale sanitario in varie strutture. Per quanto riguarda l’istituto minorile di Bologna, nonostante l’aumento dei minori da 22 a 40, non c’è stato un adeguamento dell’organico, in particolar modo con riferimento al personale educativo, tenuto conto dell’elevato tasso di presenze, anche a causa dell’invio di minori da altri territori, che ha determinato situazioni di vero e proprio sovraffollamento. Un problema denunciato persino dalle organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria.

Bene: sarebbe bello e certamente utile, se un giorno Schlein, Bonaccini, sua eminenza Zuppi, Prodi, Franceschini, qualche “sardina” trovassero un momento per andare tutti quanti insieme a visitare le carceri della loro regione. E finalmente, con un minimo di fondamento, si potrebbe parlare di Partito Radicale di massa.

Aggiornato il 09 marzo 2023 alle ore 13:01