“Il potere dei più buoni”

Giorgio Gaber scrisse una strepitosa canzone – “Il potere dei più buoni” – che è un vero manifesto dell’ipocrisia buonista della sinistra. Su YouTube si può ascoltare il motivo associato a una serie di fotografie che scorrono, e che ha come protagonista Laura Boldrini. Il testo iniziava così: “La mia vita di ogni giorno/ è preoccuparmi di ciò che ho intorno. Sono sensibile e umano/ probabilmente sono il più buono. Ho dentro il cuore un affetto vero per i bambini del mondo intero/ogni tragedia nazionale/ è il mio terreno naturale/perché dovunque c’è sofferenza/sento la voce della mia coscienza.

Pare che l’ex presidente della Camera dei deputati abbia tentato di far rimuovere dal social le sue immagini collegate alla melodia, che mi è ritornata in mente dopo aver sentito le dichiarazioni che si sono susseguite dopo la tragedia di Cutro, in Calabria, da parte dei campioni del politically correct. Il naufragio, che ha causato la morte di tanti migranti, ha innescato una serie di critiche sulla presunta responsabilità della filiera di controllo e di comando, a partire dalla segnalazione di Frontex, passando per la Guardia di finanza e la Capitaneria di porto, fino ad arrivare agli obiettivi veri: il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi e il nemico di sempre, Matteo Salvini. Al ministro inviso alla sinistra in quanto titolare del dicastero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, con delega sui porti e quindi della Capitaneria, gli viene addebitata la responsabilità oggettiva.

Tra i più buoni, per antonomasia, non possiamo non inserire Papa Francesco Bergoglio che si è espresso nell’Angelus a favore dell’accoglienza incondizionata dei migranti (dopotutto fa parte del suo mandato). Il Pontefice, però, si è fatto sfuggire la frase “bisogna fermare i mercanti di esseri umani”. Un altro buonista è il Presidente della Repubblica. È il retore del buon senso. Dispensa consigli a tutti su come si dovrebbe agire. Durante l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Potenza, riferendosi al naufragio di Cutro ha detto: “Il cordoglio si traduca in scelte concrete”. Non si capisce che cosa significhi, ma asserito dal “monarca di fatto” assume la rilevanza di un monito che non può essere disatteso. Tanto non ha responsabilità di Governo, quindi non ha l’onere di gestire i problemi enormi che derivano dai flussi incontrollati dei migranti, sia nell’aspetto economico-sociale che di ordine pubblico.

Gli ipocriti rappresentanti delle opposizioni, quando intervengono sull’ecatombe di Cutro, sembrano le prefiche che venivano pagate per straziarsi sulla tomba del morto, scene peraltro immortalate nei film del neorealismo italiano. Un altro strepitoso passo della canzone recita “penso alle nuove povertà/ che danno molta visibilità/ penso che è bello sentirsi buoni/ usando i soldi degli italiani.

Aggiornato il 08 marzo 2023 alle ore 10:32