M5S: la rivoluzione di Conte per asfaltare il Pd

Il principio dell’uno vale uno è sepolto. Il Movimento Cinque Stelle guarda a sinistra. E da quella parte c’è l’occhio attento di Goffredo Bettini, “eminenza grigia” di quella fetta di Partito Democratico che vorrebbe mantenere il dialogo con i grillini. Adesso l’avvocato del popolo punta alla rifondazione del M5S, ricominciando dal basso, andando a colmare le sacche abbandonate dai dem da salotto. E come? Con la nascita dei “gruppi territoriali”.

Conte annuncia che è necessario riavviare un’azione politica partendo dalla base, perché sono necessari progetti e idee. Così, in un video su Twitter, spiega: “Adesso abbiamo lo strumento concreto: da oggi da un numero minimo di 30 persone potete iscrivervi, partirà l’istruttoria e avrete la possibilità di essere autorizzati come gruppo territoriale. Sarete le scintille che alimenteranno la nostra azione politica, la forza propulsiva, il cuore pulsante. Abbiamo bisogno di voi, rimbocchiamoci le maniche e partiamo tutti insieme”.

Insomma, un partito più strutturato: “Ciascuno di voi può iscriversi al gruppo territoriale della propria città ed è addirittura previsto un gruppo territoriale per i residenti all’estero. Il gruppo territoriale – sottolinea Conte – ci consentirà di piantare salde le nostre radici nelle città, nei paesi e nei territori. Ho sempre detto che la politica deve essere a disposizione di tutti e non solo di chi ha cariche elettive. La politica è ovunque si raccolgano i cittadini che decidono di elaborare progetti e far del bene alla propria comunità. Adesso abbiamo lo strumento concreto. La forza del M5s è la cittadinanza attiva, la politica si fa ovunque si raccolgano i cittadini che esercitano consapevolmente i propri diritti di cittadinanza, che elaborano proposte utili per il proprio territorio”.

Intanto, in giornata il coordinatore lombardo del M5S, Dario Violi, e il capogruppo al Pirellone, Nicola Di Marco, sono nella Capitale. In agenda, l’incontro Conte. Sul piatto, le Regionali della Lombardia ma, soprattutto, una discussione per comprendere quanto potrà allargarsi il perimetro sul fronte delle alleanze. Massimo De Rosa, consigliere regionale lombardo, rimarca: “Oggi ci sarà un confronto e nei prossimi giorni, nelle prossime ore, si uscirà con una posizione chiara, che metterà tutte le carte sul tavolo in modo da capire chi può starci e chi non può starci e dove si vuole andare a parare con queste elezioni regionali”.

In una politica sempre più fluida, i sondaggi vedono il M5S davanti al Pd. La strategia ora è aprire una breccia nei luoghi dove una volta i dem dettavano legge. Che coacervo uscirà fuori non si sa. Ma è chiaro che un fronte populista-progressista, pian piano, sta scaldando i motori. E che resta in piedi uno spiraglio per trovare un accordo in vista delle Regionali del Lazio resta in piedi. Anche perché, annusando l’aria che si respira, il partito di Bibbiano è un ricordo lasciato nell’almanacco di quelle frasi dette e che possono autodistruggersi nel giro di un amen. Mentre qualcuno starà canticchiando – perché no – scurdámmoce ’o ppassato. È il trasformismo, bellezza.

Aggiornato il 15 novembre 2022 alle ore 16:27